Provenienti presumibilmente da scavi archeologici clandestini erano su un'auto con due persone a bordo
Due teste in terracotta risalenti dal V secolo avanti Cristo, al cosiddetto periodo Severo dell'arte greca, sono state sequestrate da militari del comando provinciale della guardia di finanza di Catania. Provenienti presumibilmente da scavi archeologici clandestini erano su un'auto con due persone a bordo e che sono state denunciate per illecito possesso di beni di valore storico-archeologico e per ricettazione.
Gli accertamenti
Esami della Soprintendenza e dell'università di Catania hanno confermato l'originalità delle opere, ritenute pezzi unici nel panorama noto della storia antica, con un'altissima qualità estetica ed esecutiva, risalenti al 450-480 avanti Cristo. Secondo gli archeologi della soprintendenza sono parti superstiti di due tegole a sezione triangolare chiuse da maschere antropomorfe, di dimensioni naturali, raffiguranti i giovani volti di un uomo e di una donna. I manufatti, in eccellente stato di conservazione e restaurati con una certa perizia, costituivano la decorazione delle falde di copertura di un piccolo tempio o un edificio funerario, stilisticamente confrontabili con le sculture frontonali del Tempio di Zeus a Olimpia, massima espressione dello stile Severo dell'arte greca. L'autenticità dei due reperti è stata inoltre confermata dalla metodologia messa a punto presso i laboratori Ph3Dra dell'università di Catania da docenti e ricercatori del dipartimento di Fisica e astronomia 'Ettore Majorana', specialisti nel campo dei test di autenticità tramite termoluminescenza, e del dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica per le competenze specifiche nell'ambito delle misure elettriche ed elettroniche. Grazie alla collaborazione tra i due dipartimenti è stato possibile mettere a punto una metodologia innovativa che, grazie a metodi di trasduzione non invasivi, consente di valutare non solo l'autenticità ma anche la compatibilità con l'età presunta di reperti ceramici. Con questa operazione il comando provinciale della guardia di finanza di Catania ha restituito alla cittadinanza un patrimonio storico-culturale di rara bellezza, evitando che, per finalità illecite, rimanesse a beneficio di pochi.
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