Lampedusa, affonda barcone di 8 metri: recuperato il cadavere di una migrante, un disperso

Sicilia
©Ansa

La salma e tutti i 31 compagni di viaggio sono stati fatti sbarcare a molo Favarolo. Il corpo è stato portato alla camera mortuaria. Al molo Favarolo è intervenuta anche la polizia scientifica 

ascolta articolo

Un barcone di 8 metri è affondato al largo di Lampedusa. A bordo c'erano 31 persone, fra cui 9 donne e un minore, che sono state soccorse. È stato recuperato, dalla Guardia Costiera, il cadavere di una donna originaria della Guinea. Risulta invece disperso un profugo della Costa d'Avorio.

Le operazioni di recupero

La salma e tutti i 31 compagni di viaggio sono stati fatti sbarcare a molo Favarolo. Il cadavere è stato portato alla camera mortuaria. Al molo Favarolo è intervenuta anche la polizia scientifica. Il gruppo, partito da Sfax in Tunisia il 21 ottobre, è composto da persone originarie della Guinea, Costa d'Avorio, Mali e Camerun.

Ripescato il cadavere di un altro migrante

Il corpo di un altro migrante era stato nel mentre ripescato, a diverse miglia di distanza dalla costa dell'isola, da una motovedetta della Capitaneria di porto che si sta dirigendo verso il molo Favarolo del porto.

Gli sbarchi

Sono 37 i migranti giunti a Lampedusa dopo essere stati soccorsi, su due barchini, dalle motovedette della guardia di finanza. Salgono a otto, con un totale di 282 persone, gli sbarchi registratisi da mezzanotte. Sul penultimo natante intercettato c'erano 26 persone (fra cui tre donne e un minore) in fuga da Liberia, Guinea, Costa d'Avorio, Mali, Nigeria e Camerun. Sull'ultimo barchino invece c'erano 14 tunisini, fra cui tre minori. Anche questi due gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola.

I trasferimenti

Adesso sono più di 1.100 i migranti presenti all'hotspot. La Prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale, ha disposto per oggi il trasferimento di 560 persone. Si cerca di alleggerire le presenze perche le condizioni del mare sono tipicamente estive e si teme un nuovo, massiccio, esodo dalle coste tunisine. Per la mattinata, con il traghetto di linea per Porto Empedocle, sono in partenza 110 migranti. In serata, con la stessa destinazione, ne partiranno altri 450. 

Il racconto di un superstite del naufragio del 24 ottobre

"Continuo a vederli mentre annaspano in acqua, tento di aiutarli, provo ad afferrarli prima di verderli scomparire tra le onde. Ma è tutto inutile...". ha raccontato un ragazzo di 22 anni, originario della Costa d'Avorio, che era su un barchino partito dalle coste tunisine con 26 migranti e naufragato il 24 ottobre. Solo in 22 sono riusciti a raggiungere Lampedusa. Gli altri quattro, tre uomini e una donna, sono affogati davanti ai suoi occhi. Una scena che adesso lo perseguita. Il giovane ivoriano, ancora sotto choc, è uno degli ospiti dell'hotspot dell'isola. A garantirgli supporto psicologico, fra i padiglioni della struttura, il team di Medici senza frontiere, composto dal referente medico Marina Castellano, dalla psicologa Carmen Ventura e dalla mediatrice culturale Fella Boudjemai che è di origini algerine. "Le storie sono tantissime, tutte drammatiche - spiega Marina Castellano, mentre è in partenza da Lampedusa per tornare a Roccella Jonica, altro fronte dell'immigrazione -. Sia il giovane della Costa d'Avorio che un altro ragazzo che era sul barcone che ha preso fuoco e dove sono morti ustionati due bambini di 10 mesi e un anno, ci hanno detto che non riescono a cancellare dalla loro mente quelle scene terribili. Una circostanza comune a tutti i superstiti di un naufragio: continuano a vedere annegare coloro che, fino a pochi momenti prima, erano seduti accanto a loro. E sono amici, parenti, figli, come è successo in questi ultimi giorni. Non possiamo più permettere che accadano queste tragedie".

I più letti