Politica
Sbarchi, che cos'è il blocco navale proposto da Giorgia Meloni
La leader di Fratelli d'Italia, complici gli arrivi record degli ultimi giorni a Lampedusa, rilancia anora una volta l'ipotesi di “una missione europea in accordo con le autorità nordafricane” per fermare gli sbarchi sulle coste italiane. Ecco qual è la sua proposta e cosa si intende con 'blocco navale'
L’immigrazione torna ancora una volta a essere uno degli argomenti più caldi per la politica italiana, anche sulla scia dell’alto numero di migranti sbarcati a Lampedusa negli ultimi giorni. Domenica 28 agosto l’hotspot siciliano è arrivato a ospitare quasi 1.600 persone, a fronte di una capienza massima di 350 posti. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha così rilanciato l’idea di un blocco navale come “unico modo per fermare l’immigrazione clandestina” e per “mettere fine alle partenze illegali verso l'Italia e alla tragedia delle morti in mare”
In un post sui profili social, Meloni ha parlato di “una missione europea in accordo con le autorità nordafricane” per bloccare gli arrivi in Italia. “Uno Stato serio controlla e difende i propri confini”, ha scritto, aggiungendo che “è giunto il momento di voltare pagina”. Da subito le parole della leader di Fdi hanno sollevato forti polemiche. Si è posto l’accento sul significato tecnico-giuridico che la locuzione “blocco navale” ha nel diritto internazionale
Sono anni che l’ipotesi “blocco navale” viene messa in campo dai partiti di destra - non soltanto da Meloni - nei momenti in cui gli sbarchi salgono e l’opinione pubblica avverte come fondamentale il dossier migratorio. La strada è però impraticabile, almeno stando al significato letterale dell'espressione. Si tratta di un’azione militare attraverso cui vengono bloccati i porti di uno Stato da parte delle forze armate di uno o più altri Stati