Palermo, giudice accoglie esposto su lavoro con caldo

Sicilia

Il giudice obbliga Uber a effettuare la formazione sulla sicurezza al rider, sui rischi correlati all'attività di consegna implicante sforzi fisici con esposizione prolungata alle ondate di calore e ai raggi solari

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Il giudice di Palermo ha accolto il ricorso di urgenza presentato da un rider di Uber per le condizioni di lavoro durante il periodo estivo, che per il rider si traduce in lunghe ore in bici o in moto esposti al sole per effettuare le consegne a domicilio. Lo rende noto la Cgil. "L'ordinanza, scaturita dalle stesse esigenze e richieste avanzate con il ricorso vinto il 3 agosto scorso da un rider palermitano di Glovo, ovvero la fornitura di dispositivi di sicurezza per affrontare le alte temperature, registra importanti elementi di novità rispetto all'ordinanza con la quale il giudice palermitano Elvira Majolino aveva disposto la fornitura di acqua, soluzione di sali minerali e protezione solare", prosegue la nota.

La vicenda

L'elemento di novità importante è rappresentato dalla condanna per Uber-Eats ad effettuare (ex art. 17 e 28 d.lgs 81/08) "una specifica valutazione del rischio da esposizione a ondate di calore, e delle conseguenti misure necessarie per la tutela della incolumità del rider, e alla prevenzione dei rischi lavorativi ai quali i ciclo fattorini sono esposti", prosegue il sindacato. "Questo significa che la portata del provvedimento, una volta modificato il documento di valutazione dei rischi dell'azienda, sarebbe ampia: investirebbe tutta la flotta di corrieri del colosso americano del delivery- dichiarano Andrea Gattuso, segretario generale Nidil Cgil Palermo e Fabio Pace di Nidil e Filt Cgil Palermo. Oltre a questo, il giudice obbliga Uber a effettuare la formazione sulla sicurezza al rider , sui rischi correlati all'attività di consegna implicante sforzi fisici con esposizione prolungata alle ondate di calore e ai raggi solari".

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