Sulla vicenda la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per i reati di omicidio e occultamento di cadavere
La vicenda di Daouda Diane, l'ivoriano scomparso ad Acate il 2 luglio scorso, approda in Parlamento dopo che la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per i reati di omicidio e occultamento di cadavere.
La scomparsa
Daouda era uscito da un cementificio, dove avrebbe lavorato senza regolare contratto, poco dopo le 15 e da quel momento si sono perse le sue tracce. L'uomo, peraltro, sarebbe dovuto tornare in Costa d'Avorio il 22 luglio, ma anche se aveva acquistato il biglietto non è mai salito su quell'aereo.
Le interrogazioni parlamentari
Il senatore 5 Stelle Fabrizio Trentacoste ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno per segnalare l'accaduto e chiedere l'attenzione del governo sulla vicenda, ma anche sulla condizione dei lavoratori stranieri sfruttati e spesso senza regolare contratto "elemento che abbassa i salari e mette i lavoratori in una condizione di continua ricattabilità", privandoli "dei necessari diritti minimi".
La deputata regionale 5 Stelle Stefania Campo ha presentato un'interrogazione, firmata anche dagli altri componenti del gruppo parlamentare all'Ars, per denunciare le difficili condizioni di lavoro di molti stranieri. Nell'interrogazione, rivolta al presidente della Regione e all'assessore per la Famiglia, le Politiche Sociali e il Lavoro, Stefania Campo chiede delle verifiche sulla situazione lavorativa di Daouda, che sembra lavorasse in nero (anche se l'azienda, il cementificio SGV ha smentito) e chiede l'intervento dell'Ispettorato del Lavoro, dell'Inps e dell'Inail, oltre che del MIl dei carabinieri, ma anche di potenziare i controlli degli ispettori del lavoro nelle aziende agricole.