Sversamento e combustione di rifiuti, 8 misure cautelari a Gela

Sicilia

In tutto sono 14 le persone indagate, accusate anche di ricettazione e violazione di sigilli

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Otto persone sono state raggiunte da misure cautelari per i reati, contestati a vario titolo, di combustione e sversamento illecito di rifiuti, ricettazione e violazione di sigilli. Ad eseguire il provvedimento, su delega della Procura, il commissariato di pubblica sicurezza di Gela (Caltanissetta) in applicazione di un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali, emessa dal gip. In tutto sono 14 le persone indagate: per quattro di loro è scattato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, per altri quattro indagati è stata disposta la misura cautelare del sequestro preventivo di sette mezzi pesanti, utilizzati allo stato degli accertamenti preliminari, senza le prescritte autorizzazioni, per il trasporto, sversamento e abbandono del materiale di scarto proveniente da attività agro-industriali su un fondo privato dove era stata allestita la discarica abusiva. Altre sei persone sono indagate a piede libero.

Le indagini

Le condotte contestate avvenivano, in relazione ad alcuni degli indagati, nell'esercizio dell'attività di impresa nel settore dello smaltimento dei rifiuti; per questo motivo il gip del tribunale di Gela ha applicato la misura cautelare della sospensione delle autorizzazioni, licenze, concessioni per il trasporto e la trattazione a qualunque titolo dei rifiuti nei confronti della società coinvolta. Nel corso delle indagini è emerso inoltre che gli indagati riuscivano a trarre ulteriori importanti profitti attraverso la rivendita del materiale ferroso ricavato dai cumuli di rifiuti date alle fiamme, motivo per cui viene contestato il reato di ricettazione anche nei confronti di un imprenditore operante nel territorio di Niscemi. Da approfondimenti effettuati in collaborazione con l'Arpa, sul materiale di derivazione agro-industriale che veniva smaltito, è emersa la presenza in discarica di metalli pesanti ed amianto.

Le parole del questore

"Si tratta di un'indagine lunga che ha visto già altri esiti lo scorso anno, e testimonia un impegno dello Stato fattivo rispetto a questi reati che peraltro sono odiosi ancora più perché consumati in dispregio della salute, dell'ambiente dove vivono gli stessi operatori, le stesse persone che questi reati compiono, lasciando questi territori in una condizione infelice e che coinvolge per primi i propri figli, i propri vicini, i propri amici. Ed è questo che rende triste questa vicenda. Quello che rende ottimisti è invece il fatto che lo Stato riesce ancora una volta a incidere su queste situazioni. Il plauso va non solo ai miei collaboratori, gli operatori di pg del commissariato di Gela ma anche alla Procura della Repubblica che con impegno fattivo, costante, serio ci ha seguito e coordinato". Lo ha detto il questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari commentando l'operazione del commissariato di Gela.

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