Elezioni a Palermo, sono oltre 200 le persone segnalate alla Procura

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I reati ipotizzati sono l'interruzione di pubblico servizio, il rifiuto di atti d'ufficio e la violazione di una legge elettorale del 1960

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Sono oltre 200 le persone segnalate alla Procura di Palermo dopo il caos ai seggi di ieri nel capoluogo siciliano, con decine di sezioni rimaste chiuse per ore perché presidenti e scrutatori non si sono presentati. I magistrati hanno aperto una inchiesta per accertare la legittimità o meno delle rinunce agli incarichi, molte delle quali sarebbero arrivate a poche ore dal voto. I reati ipotizzati sono l'interruzione di pubblico servizio, il rifiuto di atti d'ufficio e la violazione di una legge elettorale del 1960.

Le indagini

La coincidenza del voto per le comunali con quello per il referendum determina la necessità per gli inquirenti di comprendere anche quale sia la norma applicabile. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori sono finiti i presidenti e gli scrutatori nominati in prima battuta, ma anche i sostituti entrati in gioco dopo le rinunce e che, a loro volta, hanno dato forfait all'ultimo minuto pur avendo ricevuto la comunicazione della designazione giorni fa. La Digos dovrà sentire gli oltre 200 segnalati e analizzare la documentazione da loro eventualmente prodotta con la rinuncia, per accertane la regolarità. Si dovrà anche capire se alcune rinunce siano state inviate per tempo, ma non siano pervenute al Comune per i disguidi al sistema informatico determinati dall'attacco hacker dei giorni scorsi. Intanto l'ufficio elettorale del Comune sta predisponendo una relazione dettagliata per la segreteria generale di Palazzo delle Aquile. 

I disagi e i ritardi

I presidenti rinunciatari potrebbero essere più di 174. Le prime avvisaglie che qualcosa stava andando storto si sarebbero avute già venerdì mattina, e a quanto si è appreso nel pomeriggio il Comune aveva chiesto aiuto agli Ordini degli avvocati e dei dottori commercialisti proprio per sostituire i "disertori", anche se la vera corsa contro il tempo è scattata solo ieri dopo le 16, quando il caso è esploso nella sua evidenza. "Posso dire che la Corte d'appello venerdì sera ha proceduto con 90 sostituzioni di presidenti, in quel ne mancavano ancora un'ottantina. All'apertura dei seggi, domenica alle 7, abbiamo poi verificato che ne risultavano assenti una quarantina - dice all'ANSA la dirigente dell'ufficio elettorale comunale Alessandra Autore - Dunque, complessivamente siamo rimasti con circa 120 presidenti in meno. Abbiamo lavorato tutta la notte senza sosta fino alla mattina di domenica per colmare i vuoti notificando anche provvedimenti a una serie di funzionari comunali, molti di questi però erano fuori per il week-end o per impegni personali". Aggiunge il segretario generale del Comune, Antonio Le Donne: "Appena la Corte d'appello ci ha informato degli assenti ci siamo subito attivati. Molti, appresa la notizia delle rinunce, si sono proposti e una volta che abbiamo verificato i loro requisiti li abbiamo nominati e assegnati alle sezioni".

Toccherà agli investigatori accertare quante rinunce siano state comunicate, seppure a ridosso delle operazioni di voto, e se siano state motivate adeguatamente e quanti presidenti incaricati abbiano invece dato forfait senza alcuna comunicazione.

Scrutatori in rivolta: "21 ore di turno al seggio"

Scrutatori in rivolta a Palermo, per i turni massacranti di sabato e domenica nei seggi elettorali, dovuti principalmente al caos scaturito per la rinuncia di 174 presidenti e per i ritardi nella consegna delle schede elettorali da firmare e vidimare. La rabbia e l'indignazione corre soprattutto nei social. C'è chi preannuncia azioni legali. "Una follia - dice uno scrutatore della sezione Montegrappa - Ieri il turno è stato di ben 21 ore consecutive, dalle 6 del mattino alle 3,30 di questa notte e con appena un'ora di pausa. In più, sabato altre cinque ore per le operazioni preparatorie e per di più avendo ricevuto le schede con un ritardo di 4 ore". Dice un altro scrutatore, studente universitario: "Ho da poco sostenuto l'esame di diritto del lavoro, 20 ore consecutive è sfruttamento vero e proprio". In una sezione di Corso Calatafimi, una studentessa pone il tema della montagna di carte nelle sezioni: "Siamo nell'era del metaverso, mai avevo visto nella mia vita tanta carta: un consumo incredibile e inutile. Soldi sprecati, e gli scrutatori per tre giorni di lavoro massacrante ricompensati con appena 200 euro dallo Stato". Oggi il terzo round, con lo spoglio delle schede dei candidati a sindaco e al Consiglio comunale. 

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