Stando alle indagini le foto pubblicate sul profilo social dell'indagata la ritrarrebbero in atteggiamenti verosimilmente incompatibili con la patologia certificata
Una donna di 67 anni avrebbe simulato una grave disabilità mentale beneficiando, dal dicembre 1983, di un trattamento pensionistico di invalidità civile, integrato dall'indennità di accompagnamento da 800 euro al mese: per questo le sono stati sequestrati beni per 205 mila euro, pari alle somme indebitamente percepite. La donna è indagata per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche. Il provvedimento di sequestro cautelare è stato emesso dal Gip di Termini Imerese ed eseguito dalla guardia di finanza del comando provinciale di Palermo.
Le indagini
Secondo le indagini del Nucleo di Polizia economico-finanziaria delle Fiamme gialle la donna in realtà "sarebbe autonoma nel suo vivere quotidiano, in grado di provvedere ai propri bisogni senza alcun aiuto". "Nel corso delle indagini - ricostruisce la Guardia di finanza - l'indagata è stata osservata mentre era intenta a fare la spesa al mercato rionale, interagendo normalmente con avventori e commercianti e, inoltre, le foto estrapolate dal suo profilo social la ritrarrebbero in atteggiamenti verosimilmente incompatibili con la patologia certificata: in una immagine, ad esempio, l'indagata sarebbe ritratta mentre compie attività ludico motoria, nonostante sia stata riconosciuta non rispondente a stimoli esterni". "Sulla base degli elementi acquisiti, la donna nel corso degli accertamenti sanitari all'epoca svolti, sarebbe riuscita ad ingannare la commissione medica - è l'accusa contestata dalla Procura di Termini Imerese - risultando affetta da una grave patologia, diagnosi successivamente confermata nel 2010 che le ha garantito la corresponsione di un trattamento pensionistico di oltre 800 euro mensili".