Elezioni, il centrodestra trova unità: Lagalla candidato a Palermo

Sicilia

Dopo lunghe trattative, a sciogliere definitivamente il nodo è una nota di Forza Italia che ha annunciato il ritiro dalla corsa di Francesco Cascio ed il sostegno azzurro all'ex rettore dell'università, candidato dell'Udc. Matteo Salvini parla di "missione compiuta".

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Il centrodestra si ricompatta a Palermo e sosterrà la corsa di Roberto Lagalla alla poltrona di primo cittadino. Dopo un lungo tira e molla e l'ultimo vertice terminato nella notte ad un passo dall'accordo, a sciogliere definitivamente il nodo è una nota di Forza Italia in cui il partito di Silvio Berlusconi annuncia il ritiro dalla corsa di Francesco Cascio ed il sostegno azzurro all'ex rettore dell'università, candidato dell'Udc. Agli azzurri fa eco poco dopo anche la Lega tanto che in serata Matteo Salvini parla di "missione compiuta".

La candidatura di Lagalla

Quando dieci giorni fa Francesco Cascio aveva presentato in modo ufficiale la propria candidatura alle Terrazze di Mondello, Roberto Lagalla un po' sconfortato dalle dinamiche interne aveva sussurrato a chi gli sta più vicino di aver pensato al ritiro. "Vai avanti, stai tranquillo perché lavoriamo a riunificare la coalizione", era stato l'incoraggiamento al professore che gli aveva fatto Mimmo Turano, esponente di spicco dell'Udc e tra i pontieri più attivi cui va il merito di avere compattato il centrodestra. Una ritrovata unità su cui pesa però il "nodo" della ricandidatura alla presidenza della Regione di Nello Musumeci. Ipotesi su cui la coalizione è tuttora divisa. Un'altalena di emozioni per l'ex Rettore, dimessosi il 30 marzo dal governo Musumeci proprio per candidarsi a sindaco di Palermo e fin dalla prima ora con al fianco il leader dell'Udc Lorenzo Cesa. Appoggiato all'inizio solo dal suo partito, ma con i manifesti in città senza simboli che davano il segno dell'incertezza, Lagalla sei giorni fa aveva ricevuto il sostegno di FdI. Stamani il via libera anche da Forza Italia e Lega.

La ricomposizione del centrodestra

Lo stallo si sblocca in mattinata con una nota di Forza Italia a cui segue il via libera anche della Lega. Dichiarazioni che però non bastano a Lagalla per abbandonare la prudenza: "Non posso che attendere la composizione complessiva del quadro, ringrazio FI e il presidente Gianfranco Micciché che conferma la volontà di avvicinamento". "Sono lieto che Fi e Lega abbiano accolto il nostro appello a convergere su Lagalla", dice Ignazio La Russa. Francesco Cascio formalizza il suo ritiro e l'autonomista Totò Lentini con un messaggio ai suoi sostenitori comunica di interrompere la sua corsa a sindaco per convergere sul'ex rettore. A suggellare la pace ritrovata, almeno a Palermo, ci pensa il governatore Musumeci: "Sono felicissimo. Mi fa piacere che la prova del governo efficiente oggi consenta a un pezzo importante della mia giunta di poter diventare sindaco di Palermo".

Il ruolo di Italia Viva

La convergenza di tutto il centrodestra sul nome dell'ex rettore non piace a Matteo Renzi: "Se a Palermo su Lagalla si ricostruisce il centrodestra siciliano, anche intorno a un nome per bene, noi non ci saremo - mette in chiaro il leader di Iv - rivendico le candidature di Genova e Verona, ma se su Lagalla chiude la destra non è più una candidatura civica". La presa di posizione dell'ex premier però viene smentita da una nota nota firmata 'fonti di Italia Viva Palermo" in cui si ribalta la decisione: "Siamo stati i primi ad aprire un dialogo con Lagalla su un preciso progetto di civismo, di unità ed inclusione per far rinascere Palermo. Per noi l'ex Rettore rappresenta il profilo più autorevole, un'idea che non interferisce sulla collocazione nazionale di Italia Viva".

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