Mafia, Cassazione accoglie ricorso Spatuzza. Ora riesame su richiesta di liberazione

Sicilia

L'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma, che ha negato la liberazione condizionale al collaboratore di giustizia, è stata annullata con rinvio dalla Cassazione. Ora il tribunale di Sorveglianza dovrà riesaminare la richiesta

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L'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha negato la liberazione condizionale al collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, killer pentito che ha portato alla luce i depistaggi sull’omicidio di Paolo Borsellino e riscritto la storia delle stragi di mafia, è stata annullata con rinvio dalla Cassazione. Lo si apprende da fonti della Suprema Corte che confermano quanto anticipato dal Corriere della Sera. Ora il tribunale di Sorveglianza riesaminerà la richiesta di Spatuzza, che è ai domiciliari in località protetta.

La richiesta di Spatuzza

Arrestato nel 1997, il 'pentito' Gaspare Spatuzza, condannato per 41 omicidi e le stragi di Capaci e Via D'Amelio, è ormai da 25 anni in regime di detenzione, anche se da tempo si tratta non di carcere ma di custodia domiciliare in località protetta. Come hanno già fatto tanti collaboratori di giustizia, chiede anche lui di tornare in libertà. Per questo la sua legale, Valeria Maffei, ha fatto ricorso alla Cassazione contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha ritenuto ancora non sufficientemente maturo il suo percorso di collaborazione. Dalla sua parte, Spatuzza ha la provata affidabilità delle sue ricostruzioni riscontrata in tanti processi. Rilevanti e di primo piano quelle che hanno smascherato i depistaggi sulla strage nella quale è rimasto ucciso il giudice Paolo Borsellino con la sua scorta. Ha confessato di avervi preso parte, come all'eccidio di Capaci, e ha consentito così che sette persone ingiustamente condannate riacquistassero la libertà. Ma contro di lui, - boss della famiglia palermitana di Brancaccio, responsabile anche del rapimento e dell'uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo - c'è una circostanza non marginale. Il suo 'pentimento' è arrivato solo nel 2008 quando sulla sua testa già erano fioccate condanne all'ergastolo, fatto che lo ha messo 'fuori' dal circuito premiale. Ad ogni modo, in suo favore Spatuzza ha 'esibito' ai supremi giudici il nulla osta alla libertà condizionale espresso dalla Procura di Caltanissetta e dalla Direzione nazionale antimafia.

Il processo Borsellino quater

Recentemente, nel Borsellino quater svoltosi nell'ottobre 2021 in Cassazione, il rappresentante della procura della Cassazione, l'Avvocato generale dello Stato, Pietro Gaeta, ha definito il contributo dato da Spatuzza - nella difficile e ostacolata ricerca della verità - come "una pietra angolare". Anche l'esortazione della Consulta al Parlamento a rimeditare l'ergastolo ostativo, è un altra freccia all'arco della difesa del 'pentito' che ha sparso tanto sangue. Tra le sue vittime, padre Pino Puglisi - ora 'beato' - ucciso il 15 settembre '93 a Palermo, con un colpo di pistola sparatogli nel giorno del suo 56simo compleanno da Salvatore Grigoli, anche lui diventato collaboratore di giustizia, e Spatuzza, che hanno accusato i capimafia Filippo e Giuseppe Graviano di essere i mandanti del delitto.

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