La vittima, di fatto, non si aspettava che il fratello più grande fosse armato e ieri mattina, di buon ora, gli ha aperto tranquillamente la porta di casa
La Procura di Agrigento ha conferito l'incarico al medico legale per effettuare l'autopsia sulle quattro vittime della strage di contrada Safarello a Licata, in provincia di Agrigento. Il medico legale comincerà già oggi con gli esami che verranno effettuati nella camera mortuaria dell'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento, ma appare improbabile che possano essere ultimati in giornata.
Le indagini
I carabinieri hanno, intanto, accertato che anche Diego Tardino, il 43enne ucciso assieme alla moglie e ai due figli di 15 e 11 anni dal fratello Angelo poi morto suicida, aveva una pistola regolarmente detenuta. L'arma, però, è rimasta all'interno della cassaforte, nella sua abitazione di campagna. La vittima, di fatto, non s'aspettava che il fratello più grande fosse armato e ieri mattina, di buon ora, gli ha aperto tranquillamente la porta di casa. Gli investigatori non sono riusciti ad aprire la cassaforte di Diego Tardino e hanno chiamato, in serata, i vigili del fuoco e un fabbro. All'interno è stata trovata una pistola regolarmente detenuta dalla vittima. L'uomo aveva anche un fucile, trovato in casa, e una vecchia carabina. Angelo Tardino, 48 anni, che dopo aver ucciso il fratello, la cognata e i due nipotini si è tolto la vita aveva, invece, quattro armi, anche queste regolarmente denunciate.
Fiori bianchi sul banco di Alessia Tardino
Fiori bianchi sul banco di Alessia Tardino, la 15enne uccisa ieri mattina dallo zio Angelo, al liceo Linares di Licata. A deporli sono stati i docenti e i compagni di classe, la seconda B, che, in segno di lutto, hanno indossato dei vestiti neri e che hanno dedicato momenti di raccoglimento e riflessione sulla tragedia di contrada Safarello. Qualcuno, invece, sul cancello dell'istituto scolastico ha lasciato un mazzo di fiori e il messaggio: "Ciao Alessia, Vincenzo, Alessandra e Diego".
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