Iniziative stasera in tutta la Sicilia e al di là dello Stretto
Una cena a lume di candela, per richiamare l’attenzione sul caro bollette che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di attività già in crisi dopo due anni di pandemia. Da Catania a Palermo, con adesioni anche al di là dello stretto, centinaia di ristoranti spegneranno le luci stasera, “per non spegnere il lavoro” dice Andrea Graziano, fondatore del marchio ‘Fud bottega sicula’, che ha invitato i colleghi ristoratori a partecipare ad una iniziativa appoggiata dalla Fipe Confcommercio Catania e dall’associazione italiana Ambasciatori del gusto. "Ho ricevuto adesioni anche da Roma, Milano e Torino. Ho chiesto personalmente a centinaia di ristoranti in tutta Italia di aderire a questa insolita protesta spegnendo la luce dei propri locali alle 20 e pubblicando sui social le foto della “cena a lume di candela” usando l’hashtag #blackoutdinner” per alzare la voce contro un insostenibile caro bolletta. Perché non è possibile, in un momento difficile come questo, tra clientela in calo e personale in quarantena, sostenere rincari che superano il 150% con bollette arrivate a 32.000 euro contro poco più di 12.000 euro dello stesso periodo dell’anno precedente.”
Il caro bollette
A Palermo sarà la seconda serata della settimana a luci spente al Molti Volti, un ristorante e uno spazio aperto nel cuore di Ballarò, una impresa sociale che ha fatto della solidarietà e della accoglienza la propria missione quotidiana, che da sempre attua iniziative in aiuto alle famiglie in difficoltà e ha offerto posti di lavoro ai rifugiati. Qui lavorano 34 persone di 12 paesi diversi, ha trovato spazio un coworking gratuito e ha sede Libera, l’associazione contro le mafie. Già lunedi Claudio Arestivo socio fondatore di questa realtà - diventata negli anni un punto di riferimento per l’accoglienza e la multiculturalità - aveva spento le luci e acceso le candele all’ora di cena. “Continuare è impossibile” ci dice mostrandoci le ultime bollette che evidenziano come a fronte di consumi ridotti l’importo da pagare sia aumentato del 207% a novembre 2021 - passando dai 1660 euro dello stesso periodo del 2019 a 3450 euro - e del 314% a dicembre, quando l’importo da pagare ha superato i 5200 euro. “Ci sono tanti modi di questi tempi per far letteralmente scendere il buio in una attività commerciale” continua Arestivo. “Uno di questi è provare a rendere insostenibile la sua esistenza perché non ci sono solo la pandemia, il confinamento e le restrizioni tra i numerosi agguerriti nemici schierati contro chi si ostina a voler tenere in vita i propri progetti. Non ci piangiamo addosso ma ci chiediamo preoccupati chi resisterà a questa crisi che nessun bollettino quotidiano racconta”.