Marsala, 31enne condannato a tre anni e mezzo per atti persecutori

Sicilia

A partire dal novembre 2017, l’uomo avrebbe iniziato ad appostarsi, sia di giorno che di notte, davanti alla casa della vittima - l'ex fidanzata - e quella della madre

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Un 31enne, originario di Menfi (Ag), ma residente a Castelvetrano, è stato condannato dal giudice monocratico di Marsala, Fabrizio Guercio, a tre anni e mezzo di carcere per atti persecutori nei confronti dell'ex fidanzata. Secondo l'accusa, l'uomo non si sarebbe rassegnato alla fine della relazione e per circa due anni, ha affermato in aula il legale di parte civile, le avrebbe fatto vivere un vero "calvario".

La vicenda

A partire dal novembre 2017, quando lei decise di lasciarlo, l’uomo avrebbe iniziato ad appostarsi, sia di giorno che di notte, davanti alla casa della vittima e quella della madre. Talvolta, trascorreva la notte dietro la porta della giovane, costringendola ad aprire. E poi scritte ingiuriose sui muri di casa e pedinamenti lungo la strada, dove la strattonava e la minacciava, telefonate a qualunque ora, sms e regali non desiderati. Infine, per gelosia, minacce anche nei confronti di chi le era vicino, come l'ex compagno e suoi amici. E ancora atti di violenza come la porta di casa forzata, la cassetta della posta scardinata, danni all'auto e al ciclomotore. L'imputato è stato, inoltre, condannato anche ad un risarcimento danni che sarà quantificato dal giudice civile

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