Droga, operazione in Sicilia: 26 misure cautelari

Sicilia
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L'operazione antidroga, denominata "Piramide", dei carabinieri è stata realizzata fra Agrigento, Canicattì, Racalmuto, Grotte, Favara, e i comuni di Gela e San Cataldo nel nisseno

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Una vasta operazione antidroga è in corso tra le province di Agrigento e Caltanissetta. I carabinieri hanno eseguito 26 ordinanze cautelari nei confronti di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina e hashish in maniera particolare.

L'indagine

Sette indagati, in esecuzione del provvedimento del gip del tribunale di Agrigento, sono stati posti agli arresti domiciliari, due dei quali con l'applicazione del braccialetto elettronico. Ad altri 19 è stata applicata un'ordinanza di divieto di dimora. L'operazione antidroga, denominata "Piramide", dei carabinieri è stata realizzata fra Agrigento, Canicattì, Racalmuto, Grotte, Favara, e i comuni di Gela e San Cataldo nel nisseno. L'indagine è stata chiamata "Piramide" per via della struttura verticistica creatasi tra i vari pusher, i collaboratori di questi ultimi e gli acquirenti. Le investigazioni sono state svolte sia con metodi tradizionali: pedinamento e osservazione, sia con attività di natura tecnica: intercettazioni telefoniche/ambientali e sistemi di localizzazione satellitare Gps. La strategia investigativa ha consentito di acquisire rilevanti riscontri probatori: sequestri, arresti e segnalazioni che hanno permesso di tracciare un ruolo ben definito degli indagati nello smerciare la cocaina sia all'ingrosso, piazzando quantitativi che si aggiravano tra i 50 ed i 100 grammi, sia al dettaglio con la vendita di singole dosi. Nel corso dell'attività sono stati sequestrati consistenti quantitativi di droga: circa 2 chili di cocaina e 4 di hashish. Sono stati eseguiti anche 5 arresti in flagranza e 2 denunce, oltre a numerose segnalazioni amministrative. Il valore dello stupefacente sequestrato ammonta a circa 100 mila euro.

L’operazione

"Sono state registrate delle cessioni di stupefacente al supermercato. Eravamo, quando l'inchiesta è stata avviata, in tempo di lockdown da Covid e l'unico luogo nel quale si poteva andare liberamente, con una autocertificazione, era solo il market le cui telecamere esterne hanno documentato lo spaccio". È quanto ha spiegato il capitano Alberto Giordano, a capo del Nor della compagnia dell'Arma di Agrigento, durante la conferenza stampa tenuta per illustrare i dettagli dell'operazione. "Sono stati segnalati alla Prefettura o raggiunti da misure cautelari sia uomini che donne giovanissimi e di mezza eta'. Il fenomeno non riguarda soltanto i ragazzi", ha aggiunto l’ufficiale.

"Sono stati schierati, la notte scorsa, 150 carabinieri di Agrigento, con il supporto dei militari di Caltanissetta, Palermo, Catania, Ragusa e Siracusa. Un dispositivo massiccio per raggiungere i 26 destinatari delle ordinanze di custodia cautelare. L'inchiesta è durata poco meno di un anno e ha permesso di individuare chi si doveva occupare dell'approvvigionamento degli stupefacenti, chi doveva spacciare al dettaglio", ha invece illustrato il maggiore Marco La Rovere, a capo della compagnia dei carabinieri di Agrigento. "Abbiamo voluto abbassare questa crescente volontà di appropriarsi del territorio, ma anche il nostro desiderio di essere i tutori di qualsiasi parte del territorio e non lasciare mai delle zone d'ombra - ha concluso La Rovere - dimostrando che lo Stato c'è".

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