La cerimonia funebre si è svolta in piazza Primo Maggio. Nel piccolo paese dell'Agrigentino sono giunti il presidente della Regione, Nello Musumeci, il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, e il capo nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio
In piazza Primo Maggio si sono tenuti i funerali solenni delle 9 vittime, alle quali si aggiunge Samuele che è rimasto nel grembo di mamma Selene, morte nell'esplosione avvenuta lo scorso sabato sera a Ravanusa. (LE VITTIME - L'INTERVENTO SULLA RETE GAS)
I funerali a Ravanusa
A presiedere la celebrazione eucaristica l'arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano. Per la cerimonia funebre sono giunti nel piccolo paese dell'Agrigentino il presidente della Regione, Nello Musumeci, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e il capo nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio. Ad accoglierli, in una piazza gremita, con i familiari delle vittime il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa. In elicottero, da Roma, è arrivato il prefetto, capo dipartimento dei vigili del fuoco, Laura Leo. Corso della Repubblica è stato listato a lutto con corone di fiori e il gigantesco cuore con la foto dei coniugi Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina e uno più piccolo con la scritta Samuele con accanto un piccolo peluche.
Schierati, in alta uniforme, ai piedi dell'ingresso della chiesa Madre, tutte le forze dell'ordine. Nelle prime file, indossando la fascia tricolore, tutti i sindaci dell'Agrigentino. Su uno dei balconi che si affaccia sulla piazza, uno striscione con la scritta: "Dio vi accolga fra le sue braccia - io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me, anche se muore, vivrà". Ad assistere alla cerimonia funebre, in divisa e indossando gli stessi caschi utilizzati nei giorni di soccorso e ricerche, decine di vigili del fuoco. Al bordo della piazza anche un camion dei pompieri.
L' arcivescovo: “Samuele era a pieno titolo uno di noi”
"Si è fatto buio nelle vite delle vittime, delle loro famiglie, di Ravanusa e di Campobello di Licata dove abitavano Selene e Giuseppe e dove sarebbe arrivato il piccolo Samuele che non ha fatto in tempo a nascere, ma che era a pieno titolo uno di noi", ha detto l'arcivescovo di Agrigento. "Che senso ha tutto questo? Me lo chiedo insieme a voi - prosegue monsignor Damiano - Una tragedia che forse una maggiore prudenza e attenzione avrebbe potuto evitare. Da questa, come da tante tragedie della storia, dobbiamo rialzarci. Lo dobbiamo in particolare per quella creatura che ha visto la luce della resurrezione senza vedere la luce di questo mondo".
La moglie di Giuseppe Carmina: “Non fermiamoci al materiale”
"Non fermiamoci al materiale perché tutto, con uno scoppio, viene distrutto. La casa è vuota, le bambine piangono, ma con Cristo tutto diventa più sopportabile. Il mio Peppe non è in quella bara perché lui vivrà per sempre", ha detto Eliana, moglie di Giuseppe Carmina il pittore di 33 anni. Eliana è cognata di suor Agata che dal convento di Torino è subito tornata a Ravanusa dove ha atteso, piangendo e pregando, che i corpi del padre e del fratello Giuseppe venissero estratti dal garage dove si trovavano e sul quale sono crollati 4 solai.
Il sindaco: “Non dimenticheremo chi è morto"
"Non dimenticheremo chi ha perso la vita nel posto che riteniamo il piu sicuro: la casa. Non dimenticheremo", ha invece detto iI sindaco di Ravanusa, Carmelo D'Angelo, ricordando i nomi e tratti di vita delle vittime. "Grazie signor prefetto, grazie alla Protezione civile, ai vigili del fuoco, ai carabinieri, grazie ai volontari, agli infermieri e agli psicologi - ha detto commosso - Noi non dimenticheremo signor ministro, signor presidente della Regione. Sappiamo che non verremo abbandonati, ma si apra oggi il libro della concretezza per le decine e decine di sfollati". In piazza si sono levati in volo decine di palloncini bianchi e azzurri, alcuni a forma di cuore, in memoria di Samuele.