Maltempo Sicilia, alle Eolie collegamenti sospesi per alcune isole

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Nella rada di Lipari si è ancorata la nave cisterna della marnavi, mentre in porto il traghetto che trasporta i rifiuti

Alle Eolie da ieri pomeriggio è quasi isolamento. Sulle sette isole soffia vento da Sud-sudovest e il mare è agitato. Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi sono isolate. Da Lipari per Vulcano e MIlazzo alle 6:30 è partito il traghetto "Isola di Vulcano" della Siremar, mentre dalla Città del Capo alle 8:30 per Vulcano, Lipari, Salina e ritorno è partito l'aliscafo della Liberty Lines. Nella rada di Lipari si è ancorata la nave cisterna della marnavi, mentre in porto il traghetto che trasporta i rifiuti. (IL METEO IN SICILIA)

Masso si stacca da Monte Pecoraro: minacciata un'abitazione

Un grosso masso si è staccato dal costone roccioso di Monte Pecoraro a Cinisi ed è finito davanti a una villetta che si trova in via Casimiro Abbate, una lunga strada che costeggia l'autostrada Palermo-Mazara del Vallo. Sono intervenuti i pompieri. Dopo la prima ricognizione sono state sgomberate due villette interessate dalla caduta del grosso masso. Si sta attendendo l'arrivo degli speleologi per verificare le condizioni del costone roccioso di monte Pecoraro e verificare se via sia o meno rischio di altre frane.

Il vento scardina barconi a Lampedusa, protesta del sindaco

Disagi si registrano anche a Lampedusa, dove, a causa del vento di libeccio che sta soffiando sull’isola, le imbarcazioni utilizzate dai migranti, lasciate all'interno del porto, stanno creando danni alle infrastrutture e all'ambiente. A riferirlo è il sindaco Totò Martello. “Non è possibile che l'Ufficio delle Dogane continui a far trascorrere settimane o addirittura mesi prima di rimuovere e smaltire quelle barche - dice Martello - Chiediamo interventi urgenti per evitare ulteriori danni ambientali ed infrastrutturali dentro e fuori il porto, per non parlare dei rischi per le altre imbarcazioni ormeggiate nell'area portuale - aggiunge il sindaco - Chiediamo anche un indennizzo per tutti i relitti affondati o fatti affondare nel nostro mare, creando danni ai pescherecci e rischi per i pescatori. Il Comune non ha competenza per potere intervenire, e comunque non avrebbe strumenti e risorse. L'Ufficio delle Dogane e il ministero dell'Interno intervengano immediatamente anche perché - conclude Martello - le previsioni danno vento di libeccio ancora più forte nelle prossime ore, ed i danni provocati dalle imbarcazioni potrebbero essere molto gravi".

Mareggiata Licata, sgomberata una famiglia

Una famiglia è stata costretta a fuggire dalla propria abitazione a Licata (Agrigento), a causa della forte mareggiata registrata in queste ore. Le persone sgomberate, una delle quali disabile, sono state trasferite in un'altra abitazione, sempre di loro proprietà.

Escursionista salvato sull'Etna

Si è concluso intorno alle 19 il recupero di un escursionista scivolato in un canalone che interseca la Schiena dell'Asino, nel versante sud dell'Etna, a 2.246 metri. Il soccorso alpino e speleologico siciliano (Sass) è stato allertato dal soccorso alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi (Sagf), in base al protocollo d'intesa che vige a livello nazionale. L'uomo di 56 anni, nonostante l'equipaggiamento adeguato per il tipo di escursione (ramponi e abbigliamento tecnico) era scivolato in mattinata in uno dei canaloni che si affaccia alla Valle del Bove, procurandosi la sospetta frattura di un arto inferiore. Gli amici non hanno potuto fare altro che allertare i soccorsi tramite il 118. Le squadre del Sass e del Sagf hanno raggiunto il ferito che, dopo essere stato medicalizzato e stabilizzato, è stato messo nella barella portantina intorno alle 15 per procedere, con tecniche alpinistiche, nella discesa verso il piazzale di piano dei pompieri dove, ad attendere, c'era un'ambulanza del 118. Neve, forti raffiche di vento gelido, nebbia e temperatura sotto lo zero hanno accompagnato i tecnici durante tutta l'operazione di recupero resa ancora più impegnativa dal sopraggiungere del buio. Le operazioni hanno visto in azione i militari del Sagf di Nicolosi, i volontari delle stazioni alpine Etna Sud ed Etna Nord e della stazione speleologica Sicilia del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico servizio regionale siciliano.

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