Lo ha annunciato il presidente della Regione, Nello Musumeci. Un provvedimento che il governatore aveva già preannunciato, nei giorni scorsi, dopo alcuni sopralluoghi nei Comuni colpiti dai roghi
"Abbiamo dichiarato lo stato di crisi e di emergenza per sei mesi a causa dei gravi incendi verificatisi già dalla fine di luglio e del permanente rischio per le prossime settimane, dovuto all'eccezionale situazione meteo climatica presente in Sicilia". A comunicarlo, al termine di una riunione straordinaria del Governo, è il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. Si tratta di un provvedimento che il governatore aveva già preannunciato, nei giorni scorsi, dopo alcuni sopralluoghi nei Comuni colpiti dagli incendi e che è stato predisposto dal capo della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, in applicazione della legge regionale.
La nota
Nelle ultime settimane, l'intera Isola è stata infatti interessata da un'eccezionale ondata di incendi, centinaia di roghi nei boschi, nelle campagne incolte e in aree urbane che hanno prodotto gravi danni al patrimonio boschivo, all'agricoltura, all'allevamento e a edifici civili, rurali e industriali. Le alte temperature, previste anche nei prossimi 10-15 giorni, "possono produrre condizioni estremamente favorevoli per l'innesco e la propagazione di altri incendi", sostiene il governo. "Una stima completa di tutti i costi relativi agli interventi improcrastinabili per il ripristino delle condizioni di sicurezza, il ritorno alla normalità e la riduzione del rischio è ancora in corso e si attendono da parte delle varie amministrazioni interessate valutazioni più complete sui costi dei primi interventi e sui danni alle infrastrutture", si legge in una nota della Presidenza della Regione. "La successione e l'intensità delle fiamme - dice Musumeci - stanno mettendo a dura prova le strutture istituzionalmente preposte allo spegnimento degli incendi e all'assistenza alla popolazione. Si sono verificati pure casi in cui le condizioni di sicurezza della viabilità comunale, provinciale e statale sono state fortemente pregiudicate a causa del fuoco". Anche diverse estensioni di beni forestali sono state distrutte dalle fiamme. La Regione, i vigili del fuoco, i Comuni, le organizzazioni di volontariato stanno impiegando tutte le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili sul territorio regionale per la lotta attiva agli incendi e di interfaccia per evitare prima di tutto danni alla popolazione e ai beni esposti.
La situazione sull'isola
Tanti i roghi ancora attivi sull’isola, in particolare nella zona occidentale tra Palermo e Trapani. Oggi le fiamme hanno distrutto diversi ettari nella zona di Partinico. Vigili del fuoco e forestali sono stati impegnati nella zona della Diga Jato e nella strada che collega Partinico a Balestrate. Interventi anche a salvaguardia della cantine. In questa porzione di territorio son stati più volte appiccati incendi durante la giornata. Altri roghi nella zona di San Cipirello e a Misilmeri. Situazione critica anche nelle Eolie, dove dopo Lipari brucia anche Filicudi.
Intanto, per far fronte all’emergenza l'Ente Parco delle Madonie sta promuovendo una raccolta fondi in aiuto alle aziende colpite dagli incendi. Aiuti anche dalla Coldiretti.