Reclutatori in Italia per truppe filorusse, arrestato 28enne di Messina

Sicilia

Il giovane era stato reclutato in Italia, combatteva dal 2016 nel Donbass in Ucraina e faceva parte di un gruppo criminale impegnato in più Stati

Un ragazzo di 28 anni di Messina è stato arrestato dai carabinieri del Ros. A quanto si apprende, il giovane combatteva come mercenario per le milizie filorusse nel conflitto in Ucraina. Il giovane era stato reclutato in Italia, combatteva dal 2016 nel Donbass e faceva parte di un gruppo criminale impegnato in più Stati.

Si indaga sulla struttura di reclutamento attiva in Italia

La vicenda del 28enne conferma, secondo gli investigatori, l'esistenza e l'operatività di una struttura organizzata attiva nell'area Italia - Ucraina, che recluta finanzia mercenari destinati ad integrare le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Donbass, già emersa da un'indagine simile condotta dal Ros nel 2018. Sono in corso le indagini del Ros sulla struttura organizzativa per definire il ruolo di eventuali facilitatori che avrebbero agevolato e sostenuto, anche finanziariamente, le attività dei mercenari nel Donbass. La figura mediatrice della struttura criminale che recluta gli italiani sarebbe - secondo fonti investigative - il livornese Andrea Palmieri, tuttora ricercato e anche lui probabilmente in Ucraina. L'organizzazione si avvarrebbe una serie di combattenti di diverse nazionalità, reclutati anche sui social. Il principale 'reparto' è definito - traslitterato dal cirillico - 'Rota' .

L'organizzazione

Le indagini, avviate nel 2019 e coordinate dalla Dda di Messina diretta dal Procuratore Maurizio de Lucia, hanno confermato l'esistenza e l'operatività della struttura organizzata attiva nell'area Italia - Ucraina. Secondo quanto accertato, il circuito coinvolge soggetti provenienti da diverse regioni d'Italia che hanno intrapreso l'attività di 'combattenti' schierati a fianco delle milizie filorusse e contro l'esercito regolare ucraino nei territori contesi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. Gli investigatori definiscono "particolarmente allarmanti" i risultati i rapporti dell'indagato con altri mercenari e, in particolare, con Palmeri, detto 'il generalissimo', già destinatario di un mandato di arresto europeo in quanto ritenuto responsabile di arruolamento/reclutamento di mercenari a scopo terroristico/eversivo ed associazione per delinquere. Le indagini della Dda messinese si sono avvalse anche dell'analisi dei flussi finanziari internazionali e dei dati forniti da Facebook sulla base di una commissione rogatoria con gli Stati Uniti avviata dalla Procura di Messina.

L'arresto

L'arresto è avvenuto all'estero, dove il giovane si sarebbe trasferito dal 2016 per svolgere l'attività di 'combattente illegittimo'. Le ricerche si sono svolte a Messina e Lodi, ultime città dove risiedeva la famiglia del ricercato. Il giovane, che combatteva con armamenti e uniformi tutte appartenenti all'esercito russo, condivideva sui social le proprie attività militari con amici e congiunti, alcuni dei quali gli chiedevano consigli e indicazioni per intraprendere la stessa attività. L'arresto di oggi è avvenuto anche con il supporto dei Comandi Provinciali di Messina e Lodi.

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