Sigilli sono stati posti a due impianti, una di produzione di calcestruzzo e l'altro per frantumazione di materiale per la costruzione, e a 16 veicoli da cantiere
Beni per due milioni di euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Catania nei confronti di due amministratori della società "Gruppo Vincente", operante nel settore delle costruzioni, sottoposti a indagine per reati fallimentari.
Il provvedimento cautelare
Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip di Catania su richiesta della locale Procura. Sigilli sono stati posti a due impianti, una di produzione di calcestruzzo e l'altro per frantumazione di materiale per la costruzione, e a 16 veicoli da cantiere. Secondo l'accusa, i due indagati avrebbero "compiuto atti di gestione con l'intento di impoverire il patrimonio della società, dichiarata fallita nel 2020, con grave danno dei creditori societari e dello Stato". In particolare, ricostruisce la Procura di Catania, avrebbero: "distratto i beni strumentali della "Gruppo Vincente", cedendoli ad altre società sempre a loro riconducibili, ad un prezzo pari a meno della metà di quello di mercato; dissipato le risorse della società, con pagamenti senza giustificazione economica e per importi superiori alle fatture emesse; e continuato, nonostante la polverizzazione del capitale sociale e l'azzeramento del patrimonio netto, l'attività di gestione sella società, aggravandone il dissesto e determinando una situazione debitoria complessiva di 1,2 milioni di euro".