Mafia, confiscati beni per 800mila euro a esponente clan catanese

Sicilia
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Il provvedimento è stato eseguito dalla guardia di finanza di Siracusa. Nel 2018 era stato eseguito il sequestro di beni, che adesso vengono acquisiti al patrimonio dello Stato

La guardia di finanza di Siracusa ha eseguito un provvedimento di confisca di un patrimonio del valore di circa 800mila euro nei confronti di Carmelo Di Domenico, 50 anni, esponente della criminalità catanese. Nel dicembre 2018 era stato eseguito il sequestro dei beni che adesso vengono acquisiti al patrimonio dello Stato. Si tratta di cinque immobili a Catania, di cui due unità abitative e due fabbricati e quote di un quinto immobile, una nota attività di ristorazione nel centro storico della città, rapporti finanziari e beni mobili.

Le indagini

Secondo la procura distrettuale di Catania, che ha coordinato le indagini, Di Domenico "era già stato qualificato soggetto socialmente pericoloso - scrive la Gdf -, in quanto dedito abitualmente alla commissione di delitti determinati da finalità di lucro. Condannato dalla Corte di Appello di Catania nel 2019 per spaccio di stupefacenti" perché avrebbe rifornito di stupefacente il gruppo della Borgata, sodalizio criminale di Siracusa. I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria di Siracusa hanno eseguito una mirata indagine patrimoniale. Le indagini hanno permesso di riscontrare "l'incapacità del nucleo familiare" di Di Domenico a far fronte "agli impegni economici assunti. L'insieme dei redditi dichiarati o percepiti, confrontati con il valore dei beni acquistati e con le ulteriori uscite rilevate dal 2000 in poi sono risultati sproporzionati rispetto alle acquisizioni patrimoniali operate, dimostrando un tenore di vita decisamente elevato e incongruo rispetto alle possibilità reddituali o derivante da fonti di lecita provenienza". 

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