È il frutto dell'accordo tra la Conferenza episcopale siciliana e l'assessorato alla Salute della Regione che prevede l'utilizzo dei locali delle parrocchie delle diocesi come "punto vaccinale di popolazione"
Circa 500 chiese aperte domani in Sicilia, non soltanto per la giornata del Sabato Santo, ma anche per somministrare vaccini. È il frutto dell'accordo tra la Conferenza episcopale siciliana e l'assessorato alla Salute della Regione che prevede l'utilizzo dei locali delle parrocchie delle diocesi dell'isola come "punto vaccinale di popolazione". In ciascuna parrocchia non potranno essere somministrate più di 100 dosi di vaccini AstraZeneca a persone di età compresa 69 e 79 anni. È necessario un minino di 50 prenotazioni per chiesa. In ogni centro sarà presente un medico, un infermiere e un amministrativo per compilare i moduli. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
Le vaccinazioni anti-Covid nelle chiese
Nel protocollo è inclusa la dichiarazione di esonero della parrocchia da ogni forma di responsabilità in caso di conseguenze direttamente riconducibili agli effetti sanitari della somministrazione del vaccino. "Siamo lieti di trovarci in sintonia con la disponibilità manifestata dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, di mettere a disposizione per le vaccinazioni luoghi non liturgici, come pure con il piano nazionale della capillarizzazione delle vaccinazioni nel territorio - afferma il presidente della Conferenza episcopale siciliana e arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina - Per noi pastori delle Chiese di Sicilia la Giornata straordinaria di vaccinazioni nelle parrocchie proposta dalle autorità regionali vuole essere un messaggio di speranza che intendiamo inviare alla vigilia della Pasqua. E, al tempo stesso, occasione di prossimità e di solidarietà verso le persone più fragili, secondo la tradizione della Chiesa, che al seguito di Gesù, medico dei corpi e delle anime, vuole essere una comunità che promuove la salute delle persone - ha aggiunto Gristina - Infatti, questo gesto raggiunge, in particolare, gli anziani e chi vive nelle periferie della nostra terra, a cominciare dei piccoli paesi, dove coloro che devono fare la profilassi sono costretti a spostarsi per decine di chilometri. Alle persone che beneficeranno di questa iniziativa - chiosa mons. Gristina - come pure ai tanti sacerdoti che hanno prontamente messo a disposizione i locali, ai medici designati dalle Asp e collaboratori che presteranno il loro servizio in questi centri, rivolgiamo più affettuosi auguri per la Santa Pasqua".