Così il governatore sulle scuole: "Sono l'ultima cosa che chiuderei. I ragazzi meglio tenerli a scuola che farli andare in giro a creare assembramenti o tenerli a casa chiusi in una condizione che in una condizione che sfocia nella depressione"
In Sicilia “i dati sono fisiologici, non allarmanti: è cresciuto il numero dei contagi negli ultimi giorni, ma non c'è pressione sugli ospedali e gli ingressi in terapia intensiva ieri sono stati appena quattro. Continuiamo a perdere vite umane, 22, ma è un dato assolutamente diverso rispetto alle settimane passate. Siamo convinti che in questo mese di aprile bisogna tenere alta l'attenzione. La Sicilia in particolare, per la fragilità del suo tessuto imprenditoriale, ha bisogno di guardare al futuro con ottimismo e anche con immediatezza. Per questo non mi stanco mai di dire al governo centrale di mandare presto i ristori e i sostegni, e che siano concreti”. Lo ha detto a Progress, su Sky TG24, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - QUANDO MI VACCINO? - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
"Psicosi per caso Astrazeneca"
Invece, sulla vaccinazione degli over 80 “siamo al 65%. C'è stata una brusca frenata legata alla vicenda di AstraZeneca, perché anche se non riguardava loro si è creata la psicosi. Adesso sono riprese le prenotazioni, si fanno le file nei centri hub perché chi è prenotato per le 11 si presenta alle 9 e chi è prenotato per le 9 è costretto a fare la fila anche per chi è prenotato per le 11. Poi si viene in compagnia e l'accompagnatore crede di avere diritto a poter fare il vaccino assieme al familiare che sta accompagnando. Questo ha determinato qualche lunga fila". Inoltre, prima di aprile arriveranno in Sicilia 110mila dosi di vaccin
"Convenzione con la Conferenza Episcopale"
Non solo. Musumeci fa sapere che "per il sabato santo abbiamo sottoscritto una convenzione con la Conferenza Episcopale siciliana, affinché in 500 parrocchie i parrocchiani possano sottoporsi alla somministrazione del vaccino. Lo siamo facendo perché rispetto al centro hub vorremmo anche decentrare sul territorio la possibilità di vaccinarsi. Lo faranno i cittadini dai 69 ai 79 anni perché stiamo seguendo il piano indicato dal ministero della Sanità". Parlando poi della possibilità di vaccinare i bagnanti in spiaggia in estate, Musumeci ha spiegato che “stiamo già andando nelle parrocchie. Se in estate, come purtroppo temiamo, dovessimo ancora somministrare vaccini, se alcuni stabilimenti balneari sono dotati, come dovrebbero, di un’infermeria, col consenso del personale sanitario potremmo somministrare vaccini a quei bagnanti che per mille ragioni, non sono riusciti a farlo. Se volessero sottoporsi al vaccino perché non farlo con tutti, senza eccezione?"
"Senza le Regioni, molti più morti"
Sulle regioni, il governatore della Sicilia ha aggiunto: “L’approccio del presidente Draghi è stato improntato al rigore, forse ci vorrebbe un pizzico in più di generosità, lo dico con serenità. Se non ci fossero state le Regioni i morti li avremmo contati ai bordi delle strade. Lo Stato ha potuto affrontare e in parte superare questa drammatica stagione perché le articolazioni dello Stato, le Regioni, con mille difficoltà e con errori, ma anche con iniziative virtuose, hanno saputo fare fronte ai problemi sul territorio. Il governo nazionale non può pensare di contestare le Regioni quando c’è qualcosa che non va e assumere i meriti a Roma quando le cose vanno bene".
"Le scuole ultime cose da chiudere"
Infine, sulle scuole Musumeci ha concluso: “L'ho sempre sostenuto: l'ultima cosa che chiuderei sono le scuole. La scuola va tenuta, finché è possibile, aperta nell'interesse degli studenti e delle famiglie. I ragazzi meglio tenerli a scuola che farli andare in giro a creare assembramenti o tenerli a casa chiusi in una condizione che in una condizione che sfocia nella depressione. Fin quando il Comitato tecnico scientifico non mi dirà di chiudere perché è in pregiudizio la salute di tutti quanti i siciliani, io terrò aperte le scuole come è stato fino a questo momento. Tranne pochissime parentesi, noi non abbiamo chiuso le scuole, in particolare fino alla prima media, e abbiamo riaperto anche le scuole superiori. Non si può fare pianificazione a media e lunga scadenza in tempo di epidemia, si vive alla giornata, si contano i numeri la mattina e in base a questi si decide cosa fare”.