Palermo, scoperti 74 “furbetti” del reddito di cittadinanza

Sicilia
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La guardia di finanza ha individuato dei soggetti che percepivano il sussidio senza averne diritto. Tutti sono stati denunciati all’Inps. Il recupero delle somme erogate è pari a oltre 1,2 milioni di euro

I finanzieri del secondo Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo Palermo, diretti dal colonnello Alessandro Coscarelli, in collaborazione con funzionari dell'Inps, hanno individuato nel capoluogo siciliano 74 cosiddetti "furbetti" del reddito di cittadinanza, che percepivano senza averne diritto, secondo l'indagine svolta. I soggetti sono stati denunciati e segnalati all'Inps per la revoca del beneficio e il recupero delle somme erogate, pari a oltre 1,2 milioni di euro.

Le indagini

In particolare, i soggetti controllati non hanno dichiarato rispettivamente: vincite al gioco per importi superiori a 20mila euro; di percepire redditi esenti per importi superiori a 6mila euro; un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, per un valore superiore a 30mila euro; o ancora di essere proprietari di motoveicoli immatricolati per la prima volta nei due anni antecedenti la domanda del sussidio, con cilindrata superiore a quella consentita, ovvero 250 centimetri cubici. Tutti elementi che non consentono la possibilità di richiedere il reddito di cittadinanza.

I "furbetti"

Tra i 74 furbetti del reddito di cittadinanza c'erano cinque persone che avevano aperto una partita Iva. C'era chi aveva un'internet point e un posto di telefono pubblico, un altro si occupava di ristorazione, uno si occupava di coltivazione di cereali, e un altro aveva la licenza di commercio ambulante. "C'è chi non ha dichiarato le vincite al gioco - dice il colonnello Coscarelli - nonostante per giocare sia necessario aprire un conto corrente virtuale ovviamente con tanto di codice fiscale. Basta fare un controllo incrociato per scoprire chi non aveva diritto al sussidio". In un caso è stato ancora più semplice: è bastato incrociare i dati dell'Inail con quelli dell'Inps ed è saltato fuori che uno dei furbetti percepiva già un sussidio per infortunio sul lavoro. Reddito aggiuntivo che è stato dimenticato di segnare nell'autodichiarazione.

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