Etna: negli ultimi fenomeni coinvolto magma 'primitivo' in arrivo dal profondo del vulcano

Sicilia

Il termine 'primitivo' indica un magma la cui composizione è poco cambiata rispetto a quella del mantello terrestre dove si sono formati. La sua presenza non è rara ma è inusuale nelle eruzioni del vulcano attivo più alto d'Europa

Il magma coinvolto negli ultimi eventi parossistici dell'Etna proviene dai suoi condotti interni, è tutto dello stesso tipo ed è uno dei più "primitivi" fra quelli emessi dal cratere di Sud-Est negli ultimi 20 anni. E' quanto emerge dai primi esami eseguiti dall'Istituto internazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo (Ingv-Oe) di Catania sui vetri della colata lavica.

Il magma 'primitivo'

Il termine 'primitivo' indica un magma la cui composizione è poco cambiata rispetto a quella del mantello terrestre dove si sono formati. La sua presenza non è rara ma è inusuale nelle eruzioni del vulcano attivo più alto d'Europa: i magmi rilevati sull'Etna negli ultimi decenni sono stabilmente di tipo basaltico. Questo, spiegano i ricercatori dell'Ingv-Oe di Catania, significa che il sistema di alimentazione più superficiale del vulcano è attualmente permeato e raggiunto da magmi provenienti da maggiori profondità ancora ben ricchi dei gas originari e dunque maggiormente capaci di originare e sostenere le fontane di lava. L'Inv-Oe sta conducendo ulteriori rilievi di terreno per identificare e campionare il materiale eruttato nella notte tra sabato e domenica scorsi, ma è probabile che la composizione del magma sia ancora quella registrata nei giorni precedenti.

Il commento del vulcanologo

La notizia è stata commentata dal vulcanologo dell'Ingv Boris Behncke sulla propria pagina di Facebook, parlando di "cose normalissime" ed invitando ad evitare "speculazioni e sensazionalismi". "E' vero: sta arrivando, già da dicembre, un magma più 'fresco', cioè più nuovo, che ha passato meno tempo nel sistema di alimentazione, alterandosi e perdendo gas e temperatura. Questo qui è caldo e ricco in gas, una cosa che si manifesta negli episodi parossistici esplosivi di questi giorni. Però tutto ciò non è una novità per l'Etna, questi arrivi di magma nuovo ci sono ogni qualche anno". "Se ricordo bene - aggiunge - ne abbiamo avuto nel 2000, e poi anche nelle eruzioni di fianco del 2001 e 2002-2003. Di nuovo nel 2007-2008 con un volume di magma "primitivo" che è arrivato circa un mese dopo l'inizio dell'eruzione di fianco del 2008-2009, nel 2013 e nel 2015. Quindi - sottolinea il vulcanologo - niente su cui fare speculazioni e sensazionalismi, anche in questo caso: l'Etna sta facendo cose normalissime, cose che abbiamo visto tante volte negli ultimi decenni, anche se - osserva Behncke - ogni volta sembra tutto più grande, più forte, più colorato e più minaccioso".

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