Catania, operazione contro clan Cappello-Bonaccorsi: 15 arresti

Sicilia
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Nel corso dell'operazione, denominata 'Minecraft', un ingente quantitativo di armi, tra cui tre Kalashnikov, è stato sequestrato, oltre a droga e 188mila euro in contanti

Operazione antimafia nei confronti del clan "Cappello-Bonaccorsi" di Catania. Il blitz è stato effettuato dagli agenti della squadra mobile, del Servizio centrale operativo e reparti speciali della polizia, coordinati dalla Dda di Catania il 26 gennaio scorso ma è stato ufficializzato soltanto oggi da Questura e Procura. Nel corso dell'operazione, denominata 'Minecraft', sono state eseguite perquisizioni che hanno consentito il sequestro di un arsenale, di sostanze stupefacenti e denaro in contante.

Le accuse

Sono 15 i provvedimenti restrittivi emessi dal Gip ed eseguiti dalla Polizia di Stato. Tra i destinatari Massimiliano Cappello, di 53 anni, fratello dello storico leader Turi Cappello, e Salvuccio Lombardo Jr., di 36, ai quali il Gip ha riconosciuto il ruolo di capi ed organizzatori della cosca mafiosa. Gli indagati sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione mafiosa, con l'aggravante di essere armata, associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanza stupefacente e spaccio con l'aggravante di avere agevolato il clan. Sono anche accusati di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di diverse armi clandestine da guerra e ricettazione delle stesse in concorso con l'aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare il clan.

Il provvedimento del Gip è scaturito dall'esecuzione di decreti di fermi emessi dalla Procura etnea il 28 gennaio scorso dopo il ritrovamento di numerose armi da fuoco.

Sedi delle forze dell'ordine sotto sorveglianza

Alcuni affiliati passavano le notti aggirandosi in prossimità degli uffici di polizia di Catania per controllare se uscivano mezzi che potessero lasciar presagire l'esecuzione di provvedimenti cautelari a carico del clan. Non solo, ma avevano anche pianificato di installare telecamere in alcuni punti di interesse, tra i quali anche la sede della Squadra Mobile di Catania.

Una squadra del clan inoltre, secondo quanto accertato, aveva la sua base operativa nei villaggi balneari 'Campo di Mare' e 'Ippocampo di Mare', all'estrema periferia sud della città, che erano stati trasformati in veri e propri fortini presidiati da impianti di video sorveglianza e da vedette per prevenire intrusioni da parte delle Forze dell'ordine o da persone non autorizzate. 

L'arsenale del clan: sequestrati tre Kalashnikov

Un ingente quantitativo di armi, tra cui tre Kalashnikov, è stato sequestrato a Catania dalla Polizia di Stato nel corso dell'operazione. Secondo gli investigatori il gruppo aveva un elevatissimo grado di pericolosità e gli indagati avevano l'abitudine di andare in giro armati. Al clan sono stati sequestrati una pistola mitragliatrice Luger 9 x 19 senza segni identificativi con un silenziatore; una pistola mitragliatrice calibro 7,65 Skorpion calibro 7.65 Browing; un fucile mitragliatore calibro 9 marca Sterling modello MK5 con due caricatori ed un silenziatore; una pistola semi automatica Beretta modello 70 calibro 7.65 con la matricola cancellata. Sono state inoltre sequestrate una pistola semi automatica Colt Government calibro 380; una pistola semiautomatica Beretta modello 71 calibro 22 LR; un fucile Beretta modello AR70 Sport, calibro 222R con un gruppo ottico e due caricatori; una pistola semi automatica marca Glock mod.20 cal.40sv, con la matricola parzialmente cancellata completa di caricatore con 10 proiettili; una pistola semiautomatica Beretta mod.92 S cal. 9x19.

Oltre alle armi sono stati sequestrati circa 22 chili di marijuana, 73 piantine di canapa indiana e 188 mila euro in contanti. 

Il video

Agli atti dell'inchiesta è finito anche un video in cui si vede un uomo armato di fucile di precisione che mostra un gatto morto in strada, evidentemente ucciso da lui. Nel filmato, diffuso per sottolineare la capacità di armi della cosca, l'uomo impugna un fucile con binocolo e racconta in dialetto di essersi "svegliato con la 'mala'", cioè di cattivo umore,vprobabilmente per i miagolii del gatto che poi ha ucciso: "Quando di giorno ti svegli con la 'mala' i gatti cominciano a cascare: questo è un segno, davanti la mia porta 'bordello' non ne voglio", l'audio che accompagna il filmato. 

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