Durante l'udienza di convalida i tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sono accusati del reato di tortura. Proseguono le indagini per risalire ad altri episodi e a eventuali complici
Il gip del tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha disposto, tramite un’ordinanza, la custodia cautelare in carcere per i tre indagati, A.C., 26 anni, G.S., 23 anni e A.M.S., 36 anni, arrestati martedì, a Licata, dai carabinieri per aver picchiato, filmato e deriso sui social alcuni ragazzi disabili. I tre sono accusati del grave reato di "tortura" introdotto nell'ordinamento con la legge 11O del 2017, dopo che l'Italia era stata sanzionata dalla Unione Europea per la mancata applicazione della Convenzione di New York del 1984. L'applicazione della nuova figura di reato ha permesso di tutelare in modo più completo e severo la dignità delle persone offese che hanno subito, oltre ai danni fisici, anche irreparabili danni morali.
Proseguono le indagini
Il gip di Agrigento, Alessandra Vella, però non ha convalidato il fermo disposto per i tre dal procuratore Luigi Patronaggio e dal pm Gianluca Caputo, ritenendo che non vi fosse il presupposto del pericolo di fuga. Gli indagati, assistiti dall'avvocato Santo Lucia, durante l'udienza di convalida, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Licata proseguono per accertare eventuali altri episodi di cui si sarebbero resi protagonisti e identificare alcuni complici. L'identificazione dei tre, presunti autori delle violenze, è avvenuta con il riconoscimento delle voci registrate sui video e di alcuni dettagli dei vestiti.