Caso Gregoretti, il 12 dicembre Salvini sarà a Catania per il processo

Sicilia

Lo si legge in una nota in cui viene aggiunto che "sono attesi anche Giuseppe Conte, Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta"

Matteo Salvini sarà a Catania il 12 dicembre alle 9:30 per il processo sul caso Gregoretti (LE TAPPE) che si svolge nell'aula Bunker Bicocca della città etnea. Lo si legge in una nota in cui viene aggiunto che "sono attesi anche Giuseppe Conte, Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta". La vicenda nasce dalla decisione del leader leghista, all'epoca dei fatti ministro dell'Interno, di bloccare, nel luglio del 2019, la nave Gregoretti della Guardia costiera nel porto di Augusta, non autorizzando lo sbarco di oltre 130 migranti per diversi giorni, tra la fine di luglio e inizio agosto.

La decisione di bloccare la nave

Il 25 luglio 2019, al largo di Lampedusa, la nave Gregoretti fa salire a bordo 50 migranti che erano stati soccorsi dal peschereccio 'Accursio Giarratano' ed altri 91 salvati da un pattugliatore della Guardia di Finanza. Entrambi gli interventi avvengono in acque Sar (Ricerca e soccorso) maltesi. L’imbarcazione della Guardia costiera si dirige quindi verso Lampedusa dove sbarcano 6 persone bisognose di cure. Per le altre 135 arriva però il no del titolare del Viminale. ”Ho dato disposizione che non venga assegnato nessun porto prima che ci sia sulla carta una redistribuzione in tutta Europa”, dice. La barca ormeggia al molo Nato di Augusta in attesa dell’autorizzazione allo sbarco. La sera del 29 luglio vengono fatti scendere 15 minori. Il giorno successivo viene disposta dal procuratore di Siracusa Fabio Scavone un’ispezione sul pattugliatore per accertare le condizioni igienico-sanitarie dei migranti. La procura apre un'inchiesta, ma al momento nessuno viene iscritto nel registro degli indagati. Dopo sei giorni costretti a bordo della nave della Guardia Costiera, i 116 migranti toccano terra il 31 luglio: vengono trasferiti nell'hotspot di Pozzallo per le procedure di identificazione e successivamente vengono smistati nei cinque Paesi dell'Unione europea che hanno dato la disponibilità ad accoglierli: Francia, Germania, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda. Cinquanta, invece, restano in Italia, ma non a carico dello Stato: se ne fa carico la Cei.

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