I finanzieri, che erano a pochissima distanza, sono riusciti a trarre tutti in salvo e, a quanto pare, non vi sarebbero dispersi
Un barchino, con a bordo una trentina di migranti, si è ribaltato, nel cuore della notte, a circa quattro miglia dall'isola di Lampedusa. Tutte le 31 persone che erano a bordo dello scafo sono state recuperate. Una seconda imbarcazione, con a bordo 12 tunisini, è stata invece soccorsa questa mattina davanti l'isola. Il piccolo gruppo di migranti è stato portato all'hotspot.
Il naufragio e i soccorsi
La barca con a bordo i 31 migranti è stata avvistata in acque Sar maltesi, nel pomeriggio di ieri, da un velivolo della Guardia di Finanza, l'imbarcazione è poi giunta in autonomia nelle acque di competenza italiana e a circa 3 miglia Sud Ovest dall'isola di Lampedusa si è ribaltata. Immediati i soccorsi coordinati dalla Guardia Costiera che ha inviato, in pochissimi minuti, le motovedette CP 324 e CP 281, oltre all'elicottero Guardia Costiera Nemo 10 già schierato sull'isola e alla vedetta GdF V 7004, affiancando nelle operazioni di salvataggio la motovedetta della Guardia di Finanza G 79 "Barletta" che, nelle vicinanze del barcone al momento del ribaltamento, aveva già cominciato il recupero dei naufraghi. Tutti i migranti sono stati tratti in salvo; due di loro sono stati affidati alle cure dei sanitari, ma non sono in pericolo di vita.; Lo rende noto la Guardia Costiera.
Il sindaco di Lampedusa pubblica la foto della bara del piccolo Jospeh
L'immagine di una piccola bara bianca col corpo del piccolo Jospeh, vittima del naufragio di mercoledì scorso (VIDEO), mentre viene seppellita nel cimitero è stata pubblicata dal sindaco di Lampedusa, Totò Martello, nel suo profilo Facebook. "Non è stato facile decidere di pubblicare questa foto, che racconta la cruda realtà - scrive il sindaco - Adesso il piccolo Jospeh riposa nel cimitero di Lampedusa. Non ci sono parole per descrivere il dolore della madre, che fino all'ultimo è stata accano a quella bara".