Covid Sicilia, Musumeci a Sky TG24: “Basta ipocrisia, andiamo verso chiusura totale”

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"Tutti vorremmo scongiurare questa ipotesi ma tutti sappiamo che appare sempre più ineluttabile”, ha dichiarato il governatore siciliano, facendo il punto sull'emergenza sanitaria

“Sappiamo benissimo che andiamo verso la chiusura totale. È inutile essere ipocriti ed è inutile fingere di non capirlo. Tutti vorremmo scongiurare questa ipotesi ma tutti sappiamo che appare sempre più ineluttabile”. A dirlo in diretta a “I numeri della Pandemia” su Sky TG24, è il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, che ha fatto il punto sull’emergenza sanitaria in corso, in particolare per quanto riguarda la sua regione. “In questo momento – ha dichiarato - parlare di riaperture mi sembra ineluttabile, anche se non finisco mai di dire che la chiusura dei ristoranti e di alcune attività alle 18 mi è sembrata davvero senza senso, soprattutto in una Regione come la Sicilia in cui si va a cenare non prima delle 21 e questo non determina un pendolarismo o un assembramento che sono i veri complici del Covid”. (CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO - LA SITUAZIONE IN SICILIA)

“Nessuna retromarcia su ddl”

A proposito delle chiusure, parlando del ddl sull'estensione degli orari di attività di bar e ristoranti fino alle 23 che presto verrà valutato dall’Ars, Musumeci ha detto di non aver fatto “nessuna marcia, quindi non debbo fare retromarcia. Io mi sto solo dotando, se il Parlamento siciliano lo consentirà, di una prerogativa che esiste già nella provincia autonoma di Bolzano. Si tratta - ha spiegato - di una facoltà che viene riconosciuta al rappresentante dell'ente, in questo caso al presidente della Regione di poter adottare, come è stato finora, misure restrittive rispetto a quelle indicate dal Governo centrale e, qualora le condizioni epidemiologiche dovessero consentirlo, misure anche estensive. Siccome ogni Regione - ha sottolineato Musumeci - è diversa dall'altra in termini di contagi, di abitudini, vita sociale, struttura economica, se in Sicilia si dovessero ravvisare le condizioni per anticipare la ripresa di qualche settimana rispetto alle condizioni di regioni del Nord non capisco perché il governatore della Sicilia non debba adottare un provvedimento di riapertura”, ha dichiarato.

“Siamo in emergenza ma non come altrove”

“Non escludo - ha detto ancora Musumeci - che la Sicilia possa seguire la stessa sorte della Francia o della Germania, in questo momento, però, in Sicilia siamo in una condizione di emergenza, ma sarei bugiardo se dicessi che siamo nella stessa condizione di alcune regioni del Nord. Probabilmente - ha ribadito - ci arriveremo e stiamo facendo il possibile per fare in modo che non accada, ma il contagio è assai dilagante e noi ci stiamo preparando al peggio”. 

“Non abbiamo mai, nemmeno un per un attimo, sottovalutato quando grave sia il fenomeno", ha rimarcato Musumeci, ma per il governatore "è importante consentire ai cinema e ai teatri di poter lavorare per qualche settimana, sono luoghi in cui la collocazione del cittadino è già predeterminata”.

Sulle terapie intensive

Infine, per quanto riguarda gli ospedali, “da un lato stiamo lavorando alle terapie intensive, per arrivare nei prossimi giorni a 800 posti letto, dall’altro stiamo lavorando con i 128 milioni messi a disposizione dal commissario Arcuri per realizzare la riqualificazione di infrastrutture per collocare gli strumenti necessari perché le terapie intensive possano funzionare”, ha fatto sapere Musumeci, che poi ha voluto rispondere a quanto dichiarato dal ministro Francesco Boccia, secondo il quale le terapie intensive si possono allestire subito: "La terapia intensiva presuppone una particolare dotazione di strumentazione ma soprattutto di personale specializzato, che manca in Sicilia e manca in tutta Italia. Vorrei capire: accanto al posto di terapia intensiva quale sanitario specialista mettere? Se il ministro Boccia ha una particolare riserva sarei felice di averla a disposizione”.

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