Appello del Papa per i pescatori di Mazara del Vallo fermati in Libia

Sicilia

Il pontefice poi ha ricordato la recente liberazione del missionario rapito in Africa: "Desidero ringraziare Dio per la tanto attesa liberazione di padre Pier Luigi Maccalli"

Durante l'Angelus di oggi, Papa Francesco ha lanciato un appello per i pescatori di Mazara del Vallo a bordo dei pescherecci italiani sequestrati in acque libiche a inizio settembre (LE RICHIESTE). "Desidero rivolgere una parola di incoraggiamento e di sostegno ai pescatori fermati da più di un mese in Libia e ai loro familiari. Affidandosi a Maria, stella del mare, mantengano viva la speranza di poter riabbracciare presto i loro cari". "Preghiamo in silenzio per i pescatori e per la Libia", ha aggiunto.

Il pontefice poi ha ricordato la recente liberazione del missionario rapito in Africa: "Desidero ringraziare Dio per la tanto attesa liberazione di padre Pier Luigi Maccalli" che "era stato rapito due anni fa in Niger. Ci rallegriamo anche perché con lui sono stati liberati altri tre ostaggi". "Preghiamo per i missionari e per i catechisti e anche per quanti vengono perseguitati o vengono rapiti in varie parti del mondo", ha aggiunto Papa Francesco.

Armatore "Medinea": "Parole Papa balsamo per cuore"

"Le parole del Papa sono state un balsamo per il cuore, siamo molto fiduciosi che questa sia la settimana giusta". Lo dice all'Agi, facendosi voce della famiglie, Marco Marrone, armatore del "Medinea", uno dei due pescherecci bloccati in Libia dalla sera del primo settembre con 18 pescatori in arresto a Bengasi. Da alcune settimane un gruppo di familiari e' in presidio permanente davanti Montecitorio. "Tra di noi ci sono anche dei familiari di fede musulmana - aggiunge l'armatore - che hanno apprezzato tantissimo le parole del Papa". 
In mattinata tutti loro hanno seguito in streaming l'angelus di Papa Francesco, "volevamo partecipare fisicamente ma abbiamo preferito evitare per le problematiche del Covid", aggiunge Marrone. Secondo alcune informazioni, martedi' i 18 pescatori saranno processati dalla procura militare libica con l'accusa di aver pescato a 38 miglia di distanza dalle coste libiche, nella Zee (zona economica esclusiva) che la Libia ha stabilito unilateralmente a 74 miglia, anziche' dodici come previsto. "Il messaggio del Papa ha rinforzato la nostra speranza e vogliamo credere che le ha espresse stamattina, per il timore di non poterlo fare la prossima domenica - conclude l'armatore - dato che questa potrebbe essere la settimana giusta per riportare i nostri pescatori a casa".

Madre pescatore: "Appello Papa ci ha scaldato il cuore"

"L'appello del Papa per i nostri figli sequestrati in Libia è stato molto importante. Un modo per fare sentire la nostra voce al mondo. Adesso speriamo solo che arrivi presto la telefonata dalla Farnesina con la quale ci confermano il rilascio dei nostri pescatori". La voce di Rosetta Ingargiola, madre di uno dei 18 pescatori mazaresi che si trovano da oltre 45 giorni in Libia, è incrinata dalla commozione. "Ogni giorno l'armatore chiama la Farnesina per sapere se ci sono novità, ma la risposta è sempre la stessa - aggiunge mamma Rosetta - Gli equipaggi dei pescherecci Medinea e Antartide stanno bene. Adesso le parole del Papa ci hanno riscaldato il cuore e speriamo che possano arrivare anche ai libici così da potere farci riabbracciare i nostri cari".

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