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Marsala, raid violenti per odio razziale: tre arresti

Sicilia
©Ansa

Il branco agiva durante i weekend, come un vero e proprio commando a caccia di povere vittime da aggredire

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Persone extracomunitarie massacrate con violenza soltanto per odio razziale. A organizzare i raid sarebbe stato un "branco" che per gli inquirenti agiva, nel centro storico di Marsala durante i weekend, come un vero e proprio commando a caccia di povere vittime di colore da aggredire.

Gli arrestati

Sono tre le persone arrestate dalla polizia, in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura. Sono S.C. di 18 anni, A.L. di 24 e N.S.L. di 34 anni. Sono accusati, a vario titolo, di violenza privata, minaccia, lesioni personali. Reati aggravati, secondo gli investigatori, dall'uso di corpi contundenti, agendo con "efferatezza e spietatezza e per finalità di discriminazione o di odio etnico razziale".

I precedenti di due ammanettati

Due dei tre arrestati hanno precedenti penali e di polizia. La notte del 6 febbraio 2018 A.L. fu arrestato dalla polizia perché colto in flagrante mentre con un altro giovane, F.D., stava tentando, secondo l'accusa, di rubare un ciclomotore in un garage condominiale. A sentire i rumori e ad intervenire fu un poliziotto che abita nel palazzo. Sempre A.L., nel dicembre 2015, fu arrestato per il furto di un altro ciclomotore. Anche in quell'occasione, a bloccarlo, in via Trapani, furono agenti del Commissariato. N.S.L., anche lui con precedenti penali, il 22 gennaio 2017 fu arrestato dalla polizia allo stadio municipale di Marsala con l'accusa di avere violato il Daspo triennale subito nel 2015. Poi venne assolto da questa accusa. I suoi legali, infatti, sostennero che il tifoso avrebbe voluto allontanarsi dallo stadio prima delle 13, ma che ciò non gli fu possibile proprio perché il custode dell'impianto sportivo aveva già chiuso le porte.

L'attività investigativa

Il provvedimento cautelare è giunto al culmine di una complessa attività di indagine su alcune aggressioni avvenute nel centro di Marsala durante l'estate. Per gli inquirenti sarebbero stati "veri e propri raid punitivi nei confronti di inermi cittadini extracomunitari che subivano senza alcuna apparente ragione le violenze fisiche e verbali del gruppo criminale". Inoltre, per gli inquirenti il branco sarebbe stato "accecato da una rabbia bestiale, immotivata, resa ancor più deplorevole dalle frasi che inneggiano all'odio razziale".

Modus operandi

Il gruppo agiva come una vera e propria squadra punitiva contro chiunque si fosse opposto ai loro commenti, come nel caso di un commerciante che in una circostanza prese le difese di una vittima che tentava di sottrarsi agli aggressori. Intimorite dalla ferocia del gruppo criminale, nessuna delle vittime ha collaborato alle indagini, alcuni hanno pure rinunciato alle cure mediche. I tre arrestati fanno parte dei tifosi ultras degli "Street boys-nucleo ribelle" del Marsala Calcio e già sottoposti a Daspo