Alla vista delle motovedette della Capitaneria di porto e della guardia di finanza i migranti si sono tuffati in mare tentando di raggiungere le vedette. Sono stati recuperati e ricondotti sulla nave, la quale si trova a circa sei miglia dalla costa di Porto Empedocle. Stamattina sbarcate 70 persone nel Siracusano
Per esigenze sanitarie due donne incinte, insieme al marito di una delle due, sono state evacuate dalla nave Open Arms che si trova a circa sei miglia dalla costa di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Alla vista delle motovedette della Capitaneria di porto e della guardia di finanza 10 migranti si sono gettati in mare tentando di raggiungere le vedette. Tutti i migranti sono stati recuperati e ricondotti sulla nave. Le due donne, dopo il trasbordo e un primo trasferimento alla tensostruttura di Porto Empedocle, sono state portate al pronto soccorso dell'ospedale di Agrigento per accertamenti sanitari.
Sulla Open Arms ci sono al momento 275 persone. La nave si sta dirigendo verso Palermo "in attesa di istruzioni", fa sapere l'ong spagnola, dopo i momenti di tensione di ieri a seguito alla "risposta negativa di Malta di concedere riparo per il temporale".
Sbarcati 67 migranti nel Siracusano
Intanto, questa mattina 67 migranti, di probabile nazionalità pakistana, sono stati intercettati dopo essere arrivati in barca a vela sulla spiaggia di Calamosche, nell'area della riserva naturale orientata di Vendicari, nel Siracusano. Fermati dalla polizia, sono poi stati accolti in una struttura in provincia di Siracusa, dove saranno sottoposti ai tamponi. Successivamente sarà predisposto il loro trasferimento.
Domani presidio a sostegno delle Ong a Palermo
Il Forum antirazzista ha nel frattempo organizzato a Palermo un presidio a sostegno delle Ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo. "Accanto a Chi salva vite in mare" è il titolo dato all'iniziativa che si svolgerà domani dalle 17 in piazza Verdi. "Sul traghetto Gnv Allegra, davanti le coste di Palermo, stanno trascorrendo il periodo di quarantena - dice il Forum - le persone che diverse settimane fa, in più operazioni, sono state salvate dalle navi Louise Michel e SeaWatch 4.Persone che, aggrappandosi a una flebile speranza, hanno lasciato tutto e intrapreso un viaggio pieno di dolore, violenza, stupri, schiavitù e, a volte, morte. Non hanno alternative. I canali di immigrazione regolare sono sostanzialmente chiusi. I corridoi umanitari sono purtroppo rari e l'asilo si può chiedere solo una volta entrati sul territorio nazionale". "Le Ong - conclude il Forum antirazzista - non sono 'taxi del mare', non incentivano le partenze e non sono in combutta con i trafficanti; piuttosto, suppliscono alla (criminale) assenza delle missioni di ricerca e soccorso degli stati e della UE. Invece, in combutta con i trafficanti sono proprio gli stati: noi addestriamo, equipaggiamo e finanziamo le milizie libiche". Forum Antirazzista di Palermo, con tutte le realtà che lo compongono e Amnesty International Sicilia, insieme ad altre associazioni e organizzazioni, "vogliono stringere in un grandissimo abbraccio l'equipaggio della SeaWatch 4 e di tutte le altre navi che, sfidando l'odio e l'indifferenza, si ostinano a stare in mare, a salvare persone".
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