Palermo, una rosa formata da 2mila cuori di carta per Santa Rosalia

Sicilia

L’installazione artistica, realizzata sul Piano della Cattedrale nel pomeriggio di venerdì 4 settembre in occasione della festa della patrona, è nata da un’idea di Stefania Morici e Angelo Yeazel Cruciani. Alla fine della performance, i cuori sono stati donati ai cittadini e agli alunni delle scuole della zona

“Rosalia, Rosa mia” è il titolo dell’installazione di Palermo, nata da un’idea di Stefania Morici ed Angelo Cruciani con il supporto dell’Arcidiocesi e della Cattedrale di Palermo, del Comune e della Fondazione Sicilia. Duemila cuori per un rosa. Duemila abbracci virtuali che volano in alto per raggiungere la Santuzza, la patrona tanto amata dai palermitani. Un modo per ringraziare colei che ha di nuovo salvato la città, come già fece nel 1624: Palermo ha combattuto e vinto contro la peste del Terzo Millennio, ma Santa Rosalia ha compiuto il miracolo. Dopo aver “vestito” piazza Duomo a Milano con un enorme, delicatissimo cuore, Angelo Cruciani ha deciso di offrire il suo omaggio alla Santa. E nel giorno della festa religiosa della patrona palermitana, venerdì 4 settembre, per le ore 17 ha creato una rosa enorme composta da duemila cuori di carta, che ha preso vita sul Piano della Cattedrale.

Una veduta dall'alto dell'opera realizzata sulla Piana della Cattedrale di Palermo

L’artista: “Mio legame con spiritualità fortissimo”

"Vengo da una famiglia profondamente cattolica e sono nato nella terra di San Francesco – spiega Angelo Yezael Cruciani – il mio legame con la spiritualità è fortissimo. Questa installazione rappresenta per me la possibilità di chiedere un miracolo a Santa Rosalia: quello di salvare il nostro pianeta da una piaga che sta uccidendo troppe persone, ma che, è ancora peggio, distrugge la fiducia dei giovani, la nostra voglia di andare verso il futuro. Sono qui perché credo nel potere dell'arte, dell'amore. E credo nei miracoli ".

La curatrice del progetto: “Abbiamo bisogno dell’aiuto della nostra Santuzza”

“Una performance spirituale che fonde insieme tante energie, tutte positive: abbiamo bisogno dell’aiuto della nostra Santuzza perché ci liberi da questa tremenda peste contemporanea”, dice la curatrice del progetto, Stefania Morici. Alla fine della performance, i duemila cuori che formano la rosa sono stati donati ai cittadini e agli alunni delle scuole della zona. Ognuno ha potuto personalizzare il suo cuore, e un domani potrebbe nascere una mostra.

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