Migranti: Governo ha impugnato ordinanza Musumeci

Sicilia

Nel ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio, nelle persone del premier e del ministro degli Interni, si sottolinea che il provvedimento regionale che dispone la chiusura dei centri interferisce gravemente sulla gestione del fenomeno migratorio che è materia di stretta ed esclusiva competenza dello Stato

L'ordinanza del presidente della Sicilia, Nello Musumeci, che prevede la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull'isola, è stata impugnata dal Governo. Lo apprende l'ANSA da fonti governative, secondo le quali il ricorso è già stato notificato alla controparte e ne è in corso il deposito presso il Tar della Sicilia. Alla base dell'impugnazione c'è la considerazione che la gestione del fenomeno migratorio è competenza dello Stato, non delle Regioni.

L'ordinanza del 22 agosto

Con l'ordinanza del 22 agosto Musumeci aveva disposto lo sgombero di tutti gli hotspot e dei Centri di accoglienza. Poi, nonostante l'alt imposto dal Viminale, che ha ricordato come la gestione dei flussi migratori sia competenza dello Stato, il presidente della Regione Sicilia ha inviato nella serata del 25 agosto una nota di diffida alle autorità competenti, le prefetture, per l'esecuzione della propria ordinanza. Nel documento, il governatore richiede, tra le altre misure, di illustrare il crono-programma del progressivo svuotamento degli hotspot per le gravi ragioni di promiscuità e assembramento in cui sono costretti gli ospiti (LEGGI LE DICHIARAZIONI A SKY TG24).

Il ricorso del Governo

Nel ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio, nelle persone del premier e del ministro degli Interni, si sottolinea che il provvedimento regionale che dispone la chiusura dei centri interferisce gravemente sulla gestione del fenomeno migratorio che è materia di stretta ed esclusiva competenza dello Stato. Un provvedimento simile, inoltre, produrrebbe effetti a carico delle altre regioni, chiamate a farsi carico dell'ospitalità dei migranti. Cosa che peraltro già avviene perchè, viene sottolineato, sono stati circa 4.000 gli immigrati che nel corso dell'estate sono stati trasferiti dalla Sicilia in altre regioni italiane.

Musumeci: "Ricorso non ferma nostra doverosa azione di tutela sanitaria"

"Il governo centrale vuole riaffermare la sua competenza sui migranti. Mi verrebbe da dire: bene, la eserciti pure e intervenga come non ha fatto in questi mesi. La Sicilia difenderà la propria decisione davanti al giudice amministrativo. Ma nessuno pensi che un ricorso possa fermare la nostra doverosa azione di tutela sanitaria. Compete a noi e non ad altri. E su questa strada proseguiremo".

Il sindaco di Lampedusa: "Dichiarare stato d'emergenza"

"Le condizioni di vivibilità all'interno del Centro di accoglienza di Lampedusa sono insopportabili - spiega Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa -, e sarà così fino a quando non si avvieranno trasferimenti in misura tale da superare il sovraffollamento: è una situazione che ho denunciato da tempo, così come l'allarme per aumentare la sorveglianza ed impedire che migranti escano dalla struttura. Le parole del ministro Provenzano confermano quello che ho sempre detto ma ho detto anche, e lo ribadisco, che gli effetti dell'emergenza migranti a Lampedusa non si limitano al solo Centro di accoglienza". Poi aggiunge: "Ho più volte fatto appello alle istituzioni affinché si dichiari lo stato di emergenza sull'isola. Fino ad ora questo appello è rimasto inascoltato, mi auguro che il ministro Provenzano, con la sua sensibilità, si faccia portavoce al tavolo del governo nazionale per sostenere la nostra richiesta e le istanze della comunità lampedusana".

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