Catania, reati tributari con professionisti: 24 arresti

Sicilia
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Sequestrate anche 11 società commerciali utilizzate coinvolte nell'inchiesta della Procura e beni per equivalente per 9,5 milioni di euro

A Catania la guardia di finanza ha eseguito 24 arresti, 21 dei quali ai domiciliari, e sei misure interdittive di un anno nei confronti di 30 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere, reati tributari e indebite compensazioni aggravate dalla partecipazione di professionisti. Sequestrate anche 11 società commerciali utilizzate coinvolte nell'inchiesta della Procura di Catania e beni per equivalente per 9,5 milioni di euro. L'operazione è in corso anche nelle province Milano, Roma, Viterbo e Latina.

Le indagini

Un vorticoso giro di crediti tributari "fasulli" creato attraverso il "reperimento e la costituzione di società farlocche". Questo è quanto è stato scoperto dalla guardia di finanza di Catania nell'ambito dell'inchiesta "Fake credits". L'indagine trae spunto da una verifica eseguita nell'istituto di vigilanza privata Ancr srl di Belpasso, dalla quale emersero indebite compensazioni per oltre 2,8 milioni di euro. Allargando il fronte degli accertamenti, le Fiamme Gialle hanno tracciato la commercializzazione di oltre 25 milioni di euro di crediti fittizi. Al centro del 'giro' la Procura di Catania ritiene ci sia l'associazione di datori di lavoro Confimed Italia, con sede a Roma e uffici a Catania, il cui presidente - A.P. di 57 anni - è stato arrestato. Con lui in carcere sono stati condotti anche un dipendente del suo studio, G.S. di 43 anni, e un consulente di Confimed Italia, A.N. di 46.

La ricostruzione

La Confimed, ricostruisce la Procura, che "disponeva di professionisti incaricati di apporre il 'visto di conformità' nelle dichiarazioni attestanti i falsi crediti erariali, offriva ai propri convenzionati gravati da debiti tributari, la possibilità di beneficiare di crediti erariali inesistenti proponendo un fideiussore svizzero, non abilitato a svolgere attività finanziaria in Italia, per garantire le operazioni commerciali". Infine "incassava in nome e per conto delle accollanti o cedenti gli ingenti corrispettivi pattuiti". Gli associati, sostiene l'accusa, "sfruttavano la possibilità di alleggerire la propria posizione debitoria con l'Erario, ottenendo un vantaggio economico pari ad almeno il 20% del carico impositivo dovuto". Inoltre, ha accertato la Gdf, "vi erano anche imprese 'portatrici' di crediti Iva certificati che in realtà erano soggetti economici inesistenti". Queste le società raggiunte dal provvedimento cautelare del sequestro impeditivo delle quote societarie: "Pachira S.r.l.", "B suite società cooperativa", "Il Garofalo S.r.l.s.", "Di Meo S.r.l.s", "Job Act Società Cooperativa", "Quattrotempi S.r.l.", "La Cartomatica S.r.l.", "Ariel Società cooperativa Sociale", "C.B.L. Trasporti e servizi società cooperativa", "Molly Malone 2015 S.r.l.s." e "Textile Export S.r.l."

 

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