In manette R.G. e G.D.A., pregiudicati, accusati di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, detenzione e porto abusivo di arma
A Messina i carabinieri hanno arrestato R.G. e G.D.A., pregiudicati, accusati di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, detenzione e porto abusivo di arma. Il provvedimento nasce da un'indagine avviata dopo l'aggressione subita da P.M., 26enne, la sera del 21 settembre 2019.
La vicenda
P.M. era ai domiciliari in casa del cognato, nel rione messinese di Bisconte, quando due uomini arrivati a bordo di una moto, gli spararono sette colpi di pistola calibro 7,65, ferendolo all'inguine. A seguito della ferita riportata, il giovane fu trasportato al pronto soccorso dell'Ospedale Piemonte e operato. Nonostante la reticenza della vittima, indagata per favoreggiamento personale, le indagini dei carabinieri hanno consentito di fare luce sull'agguato e individuato il mandante in R.G., esponente del clan mafioso di Mangialupi, già condannato per omicidio, e uno degli esecutori materiali: G.D.A.. L'agguato sarebbe stato deciso per "punire" il comportamento irrispettoso che, poche ore prima, il nipote della vittima, un ragazzo 16enne, aveva avuto nei confronti del R.G., nel corso di una lite.