Castelvetrano, confiscati beni a cognato del latitante Messina Denaro

Sicilia

Si tratta di un'attività commerciale di abbigliamento, un locale di circa 200 mq intestato alla sorella e un'auto di grossa cilindrata, per un valore complessivo di 250mila euro

Beni per un valore di 250mila euro sono stati confiscati a G. C., cognato del boss latitante Matteo Messina Denaro, da parte della Dia di Trapani, coordinata dalla procura di Marsala. L’uomo, commerciante di Castelvetrano, è il marito di Bice Maria Messina Denaro. Già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, attualmente è detenuto per associazione a delinquere di tipo mafioso. Il provvedimento eseguito oggi fa seguito alla condanna definitiva a 3 anni e 6 mesi di reclusione per trasferimento fraudolento di valori, reato per il quale è stata condannata in concorso anche la moglie. 

I beni confiscati

I beni sottoposti a confisca, già sequestrati dalla Dia nel 2013, sono un'attività commerciale di abbigliamento, un locale di circa 200 mq intestato alla sorella e un'auto di grossa cilindrata. L’uomo, mentre scontava la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, era riuscito ad avviare una fiorente attività commerciale a Castelvetrano e aveva continuato a fare investimenti in beni mobili e immobili, nonché in aziende, intestando tutto a terze persone. Grazie all'esame dei movimenti bancari degli indagati, sui cui conti operava esclusivamente G. C., apponendo anche firme false e alle intercettazioni telefoniche però si è riusciti a individuare il reale proprietario. 

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