Coronavirus, 19 casi a Sciacca. Appello sindaci dell’Agrigentino: “Fare come a Lodi”

Sicilia
L'ospedale di Sciacca (ANSA)

Secondo i primi cittadini di 17 paesi c'è "l'inderogabile necessità di arginare l'attuale espansione dell'epidemia in questa parte della provincia

Applicare le stesse misure che sono state prese nel Lodigiano e in Veneto per fronteggiare l'emergenza Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA SITUAZIONE IN SICILIA - ANTIVIRUS, L'ITALIA CHE RESISTE). È la richiesta di 17 sindaci dei comuni del versante occidentale della provincia di Agrigento, i quali hanno lanciato un appello alle massime autorità dello Stato. "L'entità dell'allarme sul nostro territorio, dopo i 19 casi di contagio da Coronavirus all'ospedale di Sciacca, richiede le stesse misure di tutela sanitaria approntate nel Lodigiano e del Veneto. La condizione di incalzante emergenza che si sta determinando per la potenziale diffusione del contagio".

L'appello dei 17 sindaci

I primi cittadini di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Ribera, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice, Santo Stefano Quisquina, Sciacca e Villafranca Sicula hanno rivolto il loro appello anche al presidente della Repubblica, chiedendo massima attenzione sulla "inderogabile necessità di arginare l'attuale espansione dell'epidemia in questa parte della provincia". I sindaci sottolineano il fatto che la "situazione è preoccupante, ha reso vulnerabile la capacità del Giovanni Paolo II di assolvere adeguatamente una efficace azione di contenimento dell'emergenza". Inoltre, chiedono il potenziamento delle attrezzare sanitarie per gli ospedali di Sciacca e Ribera, "che si prestano certamente a fronteggiare l'allarmante situazione emergenziale". È necessario, secondo i sindaci, anche "un coinvolgimento efficace e diretto della Protezione civile e informazioni più tempestive e trasparenti sulla reale situazione dei contagi".

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