Sbarcati a Pozzallo i 363 migranti della nave Open Arms

Sicilia
Foto di archivio (Agenzia Fotogramma)

A causa del protocollo di sicurezza adottato per far fronte all'emergenza Coronavirus le operazioni di sbarco sono state più lunghe del previsto. I controlli sanitari hanno portato al ricovero di tre persone, mentre le altre sono stati trasferiti presso l'hotspot locale

Sono sbarcati i 363 migranti dalla nave della Ong spagnola Open Arms (LO SPECIALE MIGRANTI), attraccata stamattina nel porto di Pozzallo. Le operazioni sono state più lunghe del previsto perché lo stato di emergenza dichiarato dal governo per fronteggiare il Coronavirus (LIVE - LO SPECIALE CORONAVIRUS) ha imposto un lungo protocollo. Prima dell'ingresso nel porto l'imbarcazione, scortata da motovedette della guardia di finanza e dalla guardia costiera, appariva inclinata di parecchi gradi sul lato sinistro, dove erano state fatte spostare le persone per favorire le manovre di attracco.

Protocollo Coronavirus

Sulla nave è salito il medico di porto, Vincenzo Morello, insieme ad altri tre colleghi per un primo controllo delle condizioni di salute delle persone a bordo. Imponente la macchina dell'accoglienza, con ambulanze e medici in banchina, trattandosi del primo sbarco dopo l'emergenza sanitaria. I migranti sono stati sottoposti a un doppio controllo della temperatura corporea. Tutti gli operatori intervenuti, sia poliziotti che infermieri e volontari della Protezione civile, erano dotati di mascherine. In banchina, a coordinare le operazioni di soccorso e accoglienza, il responsabile dell'ufficio immigrazione della questura, Rosario Amarù, e il direttore dell'Asp di Ragusa, Raffaele Elia.
"Abbiamo ritenuto di essere presenti in banchina - ha dichiarato Elia - perché c'era l'esigenza di fare i dovuti accertamenti dopo la dichiarazione dello stato di emergenza deciso dal governo in seguito all'epidemia del Coronavirus. I controlli sono stati effettuati con serenità e lo sbarco si è chiuso senza alcun intoppo", ha concluso.

I migranti sbarcati

I migranti, recuperati dalla Ong spagnola in cinque diverse operazione Sar, sono 363, di cui 298 uomini, otto donne e 57 minori - il più piccolo ha cinque anni -, provenienti da 21 differenti Paesi, la maggior parte da Sudan e Bangladesh. I controlli sanitari hanno portato al ricovero di tre persone: una per per una frattura pregressa patita in Libia durante gli anni di custodia forzata, una per astenia e la terza per problemi respiratori. Gli altri 360 migranti sono stati trasferiti nel locale hotspot in attesa di essere ridistribuiti negli altri paesi europei in seguito al preaccordo di Malta. Nonostante l'alto numero di persone sbarcate, l'hotspot di Pozzallo è in grado di ospitare i profughi per alcuni giorni e qui, salvo decisioni del Viminale dell'ultim'ora, gli extracomunitari trascorreranno la notte.
Intanto, gli uomini della Squadra mobile di Ragusa hanno avviato le indagini per individuare i possibili scafisti che hanno fatto lasciare la Libia ai migranti a bordo di cinque diverse barche. 

Salvini: "Io a processo mentre sbarcano oltre 300 migranti"

"Qualche giudice fa politica nel nome di un partito. Andremo avanti, un altro processo. In questi minuti, mentre io come pericoloso criminale ricevo la notizia di un altro processo, la stessa Ong sta facendo sbarcare in Italia più di 300 immigrati, per la gioia dei trafficanti di esseri umani", ha affermato il leader della Lega Matteo Salvini in diretta Facebook riferendosi alla richiesta di autorizzazione a procedere per sequestro di persona e omissione di atti d'ufficio, presentata dal tribunale dei ministri di Palermo, in relazione a uno sbarco negato per diversi giorni nell’agosto 2019 alla Ong Open Arms.

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