Inchiesta sul "racket dei defunti", un arresto a Palermo

Sicilia
Foto di Archivio (ANSA)

Arrestato P.R., 25 anni, addetto alle onoranze funebri. Il gip sostiene che avrebbe goduto della "compiacenza della criminalità organizzata"

Due salme sparite e ricomparse, minacce al direttore del cimitero dei Rotoli di Palermo, falsi certificati di morte. Questo è lo scenario di un'inchiesta della magistratura culminata con l'arresto di P.R., 25 anni, addetto alle onoranze funebri. Due gli episodi ricostruiti dalla polizia che ha raccolto le segnalazioni dei familiari di una defunta e le testimonianze degli addetti alle sepolture e di un medico legale.

La ricostruzione dei fatti

Secondo quanto riporta Il Giornale di Sicilia, il primo caso riguarda una donna morta in ospedale il 26 aprile 2018. Nella confusione del momento la salma era sparita ed è ricomparsa tre giorni dopo. Secondo gli investigatori, a "rubare" la salma sarebbe stato P.R. che l'avrebbe poi consegnata ai necrofori tre giorni dopo.

Il secondo episodio

Invece, il secondo caso riguarda la salma di un'anziana signora svizzera, morta nel marzo 2018, di cui per cinque mesi si sono perse le tracce. I familiari avevano affidato a P.R. l'incarico della cremazione, ma l'uomo avrebbe preso tempo mandando certificati di morte e altri documenti falsificati. Solo a distanza di tempo la salma è ricomparsa. Attraverso le immagini del sistema di sorveglianza del cimitero è stato accertato, nel settembre 2018, l'ingresso del furgone di P.R., alla guida del mezzo, che avrebbe scaricato il feretro tra i viali del cimitero dove è stata ritrovata dopo una segnalazione alla polizia.

Gli indagati

Con Paolo Rovetto, ora ai domiciliari, sono indagati il padre, l'autista di un furgone e un'altra persona. Tempo fa il giovane era stato coinvolto, con una parte secondaria, in un'operazione antimafia. Inoltre, il gip sostiene che P.R. avrebbe goduto della "compiacenza della criminalità organizzata".

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