Spacciavano alla Zen di Palermo: dieci arrestati tra cui tre minori
SiciliaL'operazione, chiamata Take and go, è stata condotta dai carabinieri della stazione San Filippo Neri e ha permesso di ricostruire nei dettagli l'attività svolta dall'organizzazione, delineando ruoli e funzioni dei componenti che gestivano la piazza di spaccio
Due ordinanze cautelari sono state eseguite allo Zen di Palermo nei confronti di dieci persone, tra cui tre minorenni, accusati a vario titolo di spaccio e detenzione di stupefacenti. L'operazione, chiamata "Take and go", è stata condotta dai carabinieri della stazione San Filippo Neri e ha permesso di ricostruire nei dettagli l'attività svolta dall'organizzazione, delineando ruoli e funzioni dei componenti che gestivano la piazza dello spaccio di hashish allo Zen 2.
Sequestrati 4,5 chili di hashish e 70 grammi di marijuana
Nell'operazione sono state arrestate sette persone in flagranza di reato, due minorenni sono finiti all'istituto Malaspina e uno in comunità. La vendita di droga avveniva in via Senocrate di Agrigento, tra le palazzine al numero 13 e 15. Gli inquirenti hanno accertato la presenza di 'vedette' che avvisavano dell'arrivo dei carabinieri e che lo spaccio avveniva spesso in presenza di bambini. Sequestrati circa 4,5 chili di hashish e 70 grammi di marijuana. Quarantuno persone sono state segnalate alla prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti.
I ringraziamenti ai militari
A mano a mano che venivano eseguiti gli arresti, le mamme del quartiere Zen di Palermo ringraziavano i militari per avere "liberato", almeno per un periodo, le strade del quartiere dallo spaccio. L'operazione, con il supporto dei sistemi di videosorveglianza piazzati dai militari ha sgominato una delle piazze principali dello spaccio di hashish e marijuana. Anche se in una classifica stilata dai carabinieri il primato dello Zen è stato scalzato da Ballarò e Sperone, rispettivamente primo e secondo per quantità di droga venduta in città.
La parole degli investigatori
I giovani arrestati rispettavano dei turni di lavoro. La loro paga era 30 o 40 euro al giorno. In alcuni casi sono stati pagati con dei pezzi di hashish che potevano vendere a loro volta. Nel quartiere la collaborazione di residenti con gli spacciatori avviene per le difficoltà economiche. In tanti sono disponibili a rischiare per tenere in casa o nei magazzini alcuni chili di droga. "Per questi la ricompensa è di 800 euro al mese. Il rischio è grande - spiegano gli investigatori - ma la povertà e la necessità porta anche a rischiare". "C'è sicuramente il coinvolgimento di tre minorenni, ormai maggiorenni e soprattutto vi è l'attività di spaccio incessante che durava dalle 8 alle 20 come una vera e propria fabbrica a ciclo continuo e che interessava anche soggetti di minore età - dice Andrea Senes, comandante della compagnia di San Lorenzo -. I minorenni avevano ruoli che si intercambiavano tra loro, ovvero erano procacciatori, e veri e propri pusher. Allo Zen è difficile trovare i nascondigli degli stupefacenti".
Senes spiega ancora che "l'attività informativa, l'attività di analisi e successiva di videosorveglianza ha consentito di trovare gli stupefacenti in vari punti, dai serbatoi dell'acqua alle marmitte di macchina e persino negli pneumatici delle vetture parcheggiate di persone ignare di tutto".