Palermo, processione con inchino davanti alla caserma dei carabinieri

Sicilia
Immagine d'archivio Ansa

L'associazione Padre Pio e i fedeli hanno voluto così dare un segnale di legalità nel quartiere Zen. È stato inoltre rispettato il divieto imposto dalla questura di non sparare fuochi d’artificio

Un inchino davanti alla statua del Santo, di fronte alla stazione dei carabinieri, e il rispetto del divieto imposto dalla questura di non sparare i fuochi d’artificio: così l’associazione Padre Pio e i fedeli hanno voluto dare un segnale di legalità nel quartiere Zen di Palermo, divenuto nell'immaginario collettivo simbolo del degrado della città e luogo di spaccio.

Il sindaco Orlando applaude al gesto

La processione in onore del santo da Pietrelcina si svolge da dieci anni, ma questa volta ha assunto un sapore diverso come hanno confermato sia i fedeli che gli stessi uomini dell'Arma: alcuni abitanti del quartiere hanno voluto dimostrare platealmente la loro vicinanza alle forze dell'ordine e il rifiuto di ogni forma di reverenza nei confronti della mafia. Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha manifestato il suo plauso per il gesto dei fedeli e ha telefonato al parroco dello Zen per esprimergli la vicinanza e il sostegno da parte dell'amministrazione comunale nella sua battaglia quotidiana per la riaffermazione della legalità.

Il comandante dei carabinieri: "Un seme che sta germogliando"

"Un gesto semplice, ma profondo per una comunità, per un quartiere delicato che vuole sottolineare un'inversione culturale. Per i carabinieri, da sempre vicini alla gente comune, un seme che sta germogliando". Così Arturo Guarino, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, ha commentato l'episodio.

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