La Ocean Viking è arrivata a Messina, sbarcati i 182 migranti. VIDEO

Sicilia
La Ocean Viking in arrivo a Messina (ANSA)

Tra loro ci sono donne e 14 bambini, uno dei quali di solo dieci giorni. Ad attendere i migranti c'erano uomini della Croce Rossa e dell'Asp, organizzazioni di volontariato e del Comune

La Ocean Viking, nave di Sos Mediterranée e Medici senza frontiere, è arrivata al porto di Messina e i 182 migranti sono sbarcati in Italia. Tra loro ci sono 16 donne e 14 bambini, uno dei quali di solo dieci giorni, soccorsi nei giorni scorsi davanti alle coste libiche. Sulla banchina del Molo Norimberga era già stata allestita la macchina dell'accoglienza coordinata dalla Prefettura. Ad attendere i migranti c'erano uomini della Croce Rossa e dell'Asp, organizzazioni di volontariato e del Comune.

Minori accolti con peluche e palloncini

Tra i migranti sbarcati c'è anche una mamma con i suoi tre figli. I volontari della Croce Rossa e delle associazioni di volontariato hanno accolto i tre piccoli, un neonato di dieci giorni e i fratellini di uno e tre anni, e gli altri minori sotto la pioggia battente. Ai bambini sono stati donati dei peluche e dei palloncini per far dimenticare loro il lungo viaggio che hanno dovuto affrontare.

L'hotspot di Bisconte

I profughi sono stati accompagnati nell'hotspot di Bisconte, allestito nella caserma Gasparro. La decisione di indicare Messina come porto sicuro è stata presa dal Viminale dopo che la Commissione europea ha raggiunto un accordo sulla redistribuzione dei migranti in cinque paesi dell'Ue.

“Hanno subito torture”

"I migranti ci hanno raccontato di aver subito violenze, torture e abusi sessuali e di essere stati detenuti mentre erano in Libia", ha affermato Luca Pigozzi, medico della Sos Méditerranée, che si trova sulla nave Ocean Viking. Gabriele Lombardo del comitato Croce Rossa italiana di Messina aggiunge: "I migranti ora stanno bene, ma erano stremati dal viaggio e qualcuno di loro ci ha anche detto di aver temuto il peggio. Il bimbo di otto giorni e la madre sono stati portati al Policlinico così come una donna incinta. I migranti provengono quasi tutti dall'Africa subsahariana, ma sono di diverse nazionalità, abbiamo dato loro dell'acqua, da mangiare, dei vestiti e assistenza in generale insieme ai medici dell'Asp di Messina. Qualcuno di loro ci ha raccontato che è stato un viaggio molto lungo e con mare molto mosso, ma sono felici di essere arrivati in Italia. I bambini sono una decina e sedici le donne".

La vicenda

Tra l'8 e il 10 settembre la nave di Sos Méditerranée e Medici senza frontiere aveva salvato 84 migranti, che si trovavano a bordo di un gommone in pericolo, in acque internazionali, al largo della Libia. Tra i migranti, c'erano anche 13 minori, tra cui un bimbo di un anno, e due donne incinte. Dopo gli interventi della Ocean Viking, le autorità libiche - competenti sull'area - avevano offerto Tripoli come "place of safety", cioè come porto sicuro, dove far sbarcare le 84 persone. Offerta, questa, che però è stata respinta dalle ong. La motivazione: "La Libia non è un porto sicuro". Da qui, la decisione di andare verso Nord e verso Malta e di chiedere a La Valletta e Roma un porto sicuro, senza però ottenere risposta. Il 12 settembre, a quattro giorni dal primo salvataggio, una donna incinta al nono mese è stata evacuata d’urgenza a Malta, con un elicottero dalla Ocean Viking. Msf, sull’intervento, ha chiarito che si è trattato "di una misura precauzionale dettata dalla preoccupazione per potenziali complicanze che potrebbero insorgere durante un parto a bordo". Un elicottero si è quindi alzato in volo dall'isola, si è diretto verso la nave e ha portato a termine l'evacuazione sia della donna che di suo marito. Il 14 settembre il nuovo governo - il Conte bis - è entrato nel vivo del tema migranti proprio con il caso Ocean Viking, indicando Lampedusa come porto sicuro.

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