Mafia: sequestrati beni per 500mila euro a Barcellona Pozzo di Gotto

Sicilia

Il decreto è stato emesso nei confronti di Antonino Calderone, esponente di spicco del sodalizio che opera nel Messinese 

Nella giornata di venerdì 12 luglio, i carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Messina hanno effettuato un sequestro di beni, per un valore complessivo di oltre 500mila euro, nei confronti di Antonino Calderone. L’uomo, attualmente in carcere, è ritenuto un esponente della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina).

Sequestrato anche un casolare oggetto di intercettazioni

I militari hanno reso esecutivo un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Messina - Sezione Misure di Prevenzione - su richiesta della Dda. La confisca ha riguardato due locali a uso commerciale, sei immobili che fanno parte di un'unica struttura utilizzata per l'allevamento, un’impresa dedita all'allevamento di animali e alla commercializzazione di carni e quattro conti correnti. Tra i beni sequestrati figura anche un casolare che nel corso dell'indagine "Pozzo" era stato oggetto di intercettazioni, poiché frequentato, oltre che dallo stesso Calderone, da altri soggetti appartenenti allo stesso sodalizio.

Chi è Antonino Calderone

Antonino Calderone è considerato dagli inquirenti una figura di spicco della congrega criminale, nonché tra i soggetti più vicini a Carmelo D'Amico. La sua appartenenza al sodalizio mafioso del Messinese è stata sancita in primo luogo dall'esito del processo scaturito dall'operazione 'Pozzo' 1, con sentenza divenuta irrevocabile nel 2015, cui ha fatto seguito la sentenza scaturita dall'operazione 'Gotha 5', anch'essa definitiva, che ne ha confermato l'appartenenza al gruppo criminale fino al 2013. Nel 2016, Antonino Calderone è stato raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione 'Gotha 6', nella quale è gravemente indiziato, sulla base di dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, della partecipazione a 11 omicidi. Il relativo processo è pendente in primo grado dinanzi alla Corte d'Assise di Messina.

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