Lo ha comunicato la stessa organizzazione tramite i social. "La nostra presenza - spiega - è l'unico vero deterrente all’azione delle milizie colluse coi trafficanti di esseri umani legittimati da politiche italiane ed europee"
"Siamo partiti. Mediterranea Saving Humans torna in mare". A comunicarlo è la stessa Ong tramite i canali social, dove spiega che i salvataggi non verranno effettuati con la Mare Jonio perché “assurdamente ancora dietro il cancello di un porto per avere salvato 30 vite", ma con un natante, 'Alex', utilizzato finora come barca appoggio. "Ancora una volta siamo in mare per salvarci", sottolinea l’organizzazione, aggiungendo che non sarà sola, perché "Open Arms e Aylan Kurdi di Sea-Eye saranno insieme a noi".
"Monitorare e denunciare violazioni dei diritti umani"
La missione di Mediterranea, spiega ancora la Ong, è quella di "monitorare e denunciare le violazioni dei diritti umani in un mare che i governi europei hanno trasformato in un cimitero e un deserto, e prestare il primo soccorso, se incontreremo qualcuno che ha bisogno di aiuto. Raggiungeremo la cosiddetta Sar libica - continua il post -, una zona controllata da milizie colluse coi trafficanti di esseri umani legittimati dalle politiche italiane e dell'Unione europea. La nostra presenza è l'unico vero deterrente alla loro azione", conclude la Ong.