L'omicidio è avvenuto sabato 15 giugno in un negozio di calzature, dove la vittima, 36 anni, lavorava come commessa
E' stato convalidato dal Gip, che ha disposto la custodia cautelare in carcere, il fermo a carico di M. R., 42 anni, accusato di aver ucciso la ex moglie, A. M. S., sabato 15 giugno. L'omicidio è avvenuto in un negozio di calzature a Carini, in provincia di Palermo, dove la donna lavorava come commessa. L’uomo, ora in carcere, avrebbe ucciso la ex moglie a colpi di taglierino alla presenza del figlio minore. Sul luogo del delitto è stata trovata una siringa con dell'acido all'interno, circostanza che complica la situazione del 42enne poiché la sostanza, ha accertato il medico legale, era anche sul volto e all'interno della bocca della vittima e questo farebbe pensare che abbia tentato di sfregiare la ex.
La versione dell'ex marito
Al delitto ha assistito il figlio quattordicenne della coppia che si era fatto accompagnare dal padre per incontrare la madre il giorno dell'omicidio. Padre e figlio hanno raccontato che nel corso dell'incontro la donna aveva avuto una discussione col ragazzo e lo aveva aggredito col taglierino. Il padre, secondo questa versione, sarebbe intervenuto in sua difesa, ferendo alla gola accidentalmente e uccidendo la ex moglie. La versione, anche alla luce dell'autopsia non convince gli inquirenti che hanno trasmesso il fascicolo alla procura dei minori perché valuti la posizione dell'adolescente. Nelle tasche del ragazzino, inoltre, sono stati trovati soldi e scontrini del negozio in cui la vittima lavorava: circostanza che fa pensare che si sia impossessato di quanto c'era nella cassa. L'indagine è coordinata, oltre che dall'aggiunto, che è anche coassegnatario, dalle pm Maria Rosaria Perricone e Giulia Beux.