Si indaga sui due pm Annamaria Palma e Carmelo Petralia, in forza nel pool che ha indagato sugli eccidi del '92, oggi rispettivamente avvocato generale dello Stato a Palermo e procuratore aggiunto a Catania
Non è più a carico di ignoti l'indagine della procura di Messina che vuole fare luce sul depistaggio dell'inchiesta sulla strage di via d'Amelio, in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. La procura di Messina ha iscritto nel registro degli indagati i nomi dei pm Annamaria Palma e Carmelo Petralia, prima in forza nel pool che ha indagato sugli eccidi del '92, oggi rispettivamente avvocato generale dello Stato a Palermo e procuratore aggiunto a Catania. Agli indagati e alle persone offese oggi la procura ha notificato l'esecuzione di accertamenti tecnici irripetibili.
Le accuse
L'ipotesi accusatoria mossa nei confronti dei magistrati è quella di concorso in calunnia aggravato dall'avere favorito Cosa nostra. L'indagine, condotta dal procuratore Maurizio De Lucia, è a Messina perché l'ufficio inquirente della città è competente quando sono coinvolti nelle vicende giudiziarie magistrati in servizio a Catania. Uno dei pm che, nel '92, indagò sulla strage di via d'Amelio, Carmelo Petralia, è attualmente in servizio nella procura etnea.
Gli accertamenti
Gli accertamenti irripetibili di cui è stata data notifica riguardano l'analisi di 19 audiocassette su cui vennero registrati una serie di interrogatori. Tali supporti potrebbero danneggiarsi al momento dell'ascolto: da qui l'esigenza che all'esame partecipino i legali delle persone coinvolte con l'ausilio di consulenti.