Nel pomeriggio Salvini è entrato all'interno del Bar Italia dove il titolare, Ciro Giangrande, fratello del maresciallo Giuseppe Giangrande, medaglia d'oro al valore civile, ferito nel 2013 in un attentato di fronte a Palazzo Chigi
Il ministro degli Interni Matteo Salvini nella sua tappa a Monreale ha sostato e deposto un mazzo di fiori davanti alla lapide dedicata ad Emanuele Basile, ufficiale dei carabinieri assassinato a Monreale dalla mafia il 3 maggio 1980. L'ufficiale aveva in braccio la figlia Barbara addormentata quando i sicari di Cosa nostra gli hanno sparato numerosi colpi di arma da fuoco. Basile aveva fatto da scudo a sua figlia per proteggerla dai proiettili ed era morto subito dopo in ospedale. "La Sicilia non è mafia, è lavoro, è cultura", ha dichiarato Salvini, che poi ha aggiunto: "A me va bene avere contro i telegiornali pubblici e privati, avere contro Fazio, Saviano e la Boldrini, io mi tengo stretto i milioni di italiani che invece ci stanno dando una mano a cambiare questo Paese. Io non mollo, mi possono insultare e se io dovessi essere processato perché - ha sottolineato - c'è un'altra richiesta in tal senso perché ho bloccato uno sbarco di clandestini lo rifarò ancora per difendere la sicurezza degli italiani. E dire che prima i ministri venivano processati perché rubavano".
L'incontro col fratello del maresciallo Giuseppe Giangrande
Nel pomeriggio Salvini è entrato all'interno del Bar Italia dove il titolare, Ciro Giangrande, fratello del maresciallo Giuseppe Giangrande, medaglia d'oro al valore civile, ferito nel 2013 in un attentato di fronte a Palazzo Chigi. Il barista ha chiamato telefonicamente Giuseppe, facendolo parlare con il ministro, il quale ha rivolto a lui "espressioni di coraggio e conforto".