Palermo, omicidio Manzella: l’indagato resta in carcere

Sicilia
L'arresto di Pietro Seggio (ANSA)

Respinta l'istanza di scarcerazione di Pietro Seggio, l’uomo accusato di aver ucciso Francesco Manzella la notte del 17 marzo

Il Tribunale del riesame di Palermo ha respinto l'istanza di scarcerazione proposta dall'avvocato Giovanni Castronovo per Pietro Seggio, l’uomo fermato con l'accusa di aver ucciso Francesco Manzella la notte del 17 marzo con un colpo di pistola nei pressi del carcere Pagliarelli. Non si conoscono le motivazioni della decisione del Riesame, che saranno rese note dai giudici tra 45 giorni.

Le parole della difesa

"Attendiamo con ansia le motivazioni per proporre doverosamente il ricorso per Cassazione - dice l'avvocato Castronovo -. Speravamo in un esito positivo del riesame anche in considerazione del fatto che nel corso dell'udienza camerale abbiamo riversato in atto gli esiti delle indagini difensive, e in particolare le testimonianze rese da due soggetti informati dei fatti, i quali hanno riferito che non esisteva alcun debito del Seggio nei confronti di Manzella, e che il suddetto debito era stato fittiziamente creato ad arte dai due solamente per avere la possibilità di poter consentire alla vittima di poter rifornire indisturbato di cocaina l'indagato, viste le rimostranze di entrambi i nuclei familiari alla prosecuzione del suddetto rapporto. Siamo certi che dinnanzi la Suprema Corte riusciremo a dimostrare la fondatezza della tesi difensiva".

L'omicidio

L'omicidio sarebbe maturato nell'ambiente dello spaccio di droga. Secondo gli inquirenti, infatti, Seggio avrebbe ucciso Manzella, un pusher, con il quale aveva un presunto debito di 700 euro per le dosi di cocaina avute nelle settimane prima dell'omicidio.

I più letti