Pistola alla tempia a collega per soldi nel Catanese, arrestati due fratelli

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)

Superato lo choc il bracciante agricolo ha sporto denuncia ai carabinieri. Ai due il 7 marzo era già stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Caltagirone per estorsione aggravata a un gioielliere 

Arrestati a Grammichele, in provincia di Catania, due fratelli di 32 e 28 anni, accusati di aver costretto un bracciante agricolo, loro collega di lavoro, a consegnare 600 euro in contanti e la fede nuziale in oro, minacciandolo di morte puntandogli una pistola alla testa. I due, Antonino e Rosario Amoroso, sono stati bloccati dai carabinieri per estorsione aggravata, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Caltagirone su richiesta della locale Procura.

Le minacce

Secondo quanto è emerso dalla ricostruzione della vittima, quest'ultima sarebbe stata invitata a casa di Rosario Amoroso per "prendere un caffè". Poi all'improvviso l'uomo gli ha puntato una pistola alla tempia dicendogli: "La senti questi cosa?". In seguito alle minacce Antonino Amoroso lo avrebbe picchiato colpendolo con schiaffi e pugni e gli avrebbe intimato: "Vai a prendere 1.000 euro subito altrimenti ti finisce male a te e alla tua famiglia, e non fare denuncia altrimenti appena esco fra due anni ti finisce male". L'uomo, impaurito, ha prelevato 600 euro in contanti da un bancomat e ha consegnato ai due fratelli i soldi e la fede nuziale, per compensare la cifra mancante rispetto alla richieste.

La denuncia

Superato lo choc il bracciante agricolo ha sporto denuncia ai carabinieri. Ai due fratelli il 7 marzo era già stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Caltagirone per estorsione aggravata a un gioielliere di Grammichele. Il Procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, ha espresso "soddisfazione per quest'ulteriore brillante operazione dei carabinieri" e si è detto "compiaciuto per la positiva risposta all'appello di collaborare con le istituzioni rivolto a lavoratori onesti vittime di estorsione, auspicando che questi esempi - ha aggiunto - non restino isolati, ma trovino sempre più ampia diffusione nelle coscienze civili".

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